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32 Don Giovanni Verità

i sentimenti, Garibaldi riparò a Caprera e Mazzini rimase nell’esilio. Ma in essi solo era la vitalità e la legittimità della nuova Italia.

Italiani come l’Italia non ne aveva più avuto dopo Dante e Michelangelo essi furono mondiali: nel piccolo moto nazionale riassunsero tutti i principii dell’evo moderno, vincendo in Italia le loro vittorie appartennero a tutto il mondo. La rivoluzione del 89, che dopo l’Impero napoleonico la Francia non aveva potuto continuare fuori di sè stessa, ridivenne per opera loro universale. Se l’Italia non avesse prodotto Mazzini e Garibaldi non sarebbe risorta: essi furono i rappresentanti della sua terza giovinezza che ricominciava un’era nuova pel mondo. Quindi tutti i popoli se li appropriarono. Ogni moto liberale della prima metà di questo secolo si fece nel loro nome, per tutte le sconfitte ci fu del loro sangue, in tutte le vittorie ci fu del loro genio. La razza latina che aveva fatto la rivoluzione in Francia con Danton e distrutta l’Europa feudale con Napoleone, creava l’Europa liberale con Garibaldi e con Mazzini; mentre il suo antico genio dell’impero insegnava a tutti con Cavour la disciplina necessaria alla rivoluzione per riuscire feconda nelle inevitabili transazioni storiche. Ma Cavour ebbe molti rivali in questo secolo, benchè nessuno di loro potesse poi forse vantare risultati simili ai suoi, e