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muri vengono a pregar Dio, che non c’è, e che dovrebbero odiare, se ci fosse. Nullameno, e la voce gli tremava, questo è il luogo che gli uomini credono più sacro sulla terra; se non è il tempio di Dio, è il cimitero di tutte le loro speranze. Tu sei ora in stato di comprendere: devi giurarmi di vendicare un giorno tutto ciò, che il mondo ci avrà fatto soffrire.
Il ragazzo aveva impallidito.
Il padre lo lasciò un istante per andare dietro l’iconostase, e ne ritornò con una pisside.
— Ecco il Dio degli uomini! Essi credono di nutrire le loro anime con queste ostie, mentre non hanno spesso abbastanza della medesima farina per satollare il loro stomaco.
Loris sollevò in faccia al padre i begli occhi verdi.
— Perchè ti sei fatto pope? esclamò cacciando fanciullescamente la mano dentro il vaso, e traendone alcune ostie, che si sgretolarono.
— Dovessi tu essere stritolato del pari, giurami che combatterai.
— Sì, babbo, rispose il ragazzo, lanciando in aria tutte le briciole sacre, che ricaddero lentamente come tante farfalle bianche.
Quando uscirono dalla chiesa, il padre gli disse a bassa voce:
— Non dirai niente alla mamma.
Quella scena, della quale Loris conservò uno indelebile ricordo, agì potentemente sulla sua immaginazione. Il giorno stesso il padre aveva ri-