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Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/95

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di risalire al cielo. Iwan Timofewich Souslof scelse dodici apostoli, coi quali predicò sulle rive dell’Oka i dodici comandamenti del suo padre Sabaoth; poi lo Czar lo fece imprigionare, flagellare, torturare, e finalmente crocifiggere presso la porta santa del Kremlino. Fu seppellito il Venerdì, ma risuscitò a confusione degli infedeli nella notte dal sabato alla domenica. Allora lo arrestarono di nuovo e lo crocifissero. Questa volta lo scorticarono e, perchè non potesse più risorgere, la sua pelle fu ridotta in cenere. Ma una donna avendo ottenuto di gettare un lenzuolo sul suo cadavere, Ivan Timofewich Souslof risuscitò ancora. Adesso la sua pelle è formata di quel lenzuolo, e Ivan Timofewich si è ritirato sul monte Gorodine, dal quale ritornerà nella pienezza dei tempi.

La sua voce gutturale si era fatta a mano a mano più stridente durante la lunga filastrocca. Loris lo ascoltava curiosamente.

— Vuoi tu venire dalla Boghiniia? Io sono un suo servo; le porto l’elemosina dei credenti di Jaroslavt, disse traendo di sotto la pelle di montone un sacchetto, e battendovi colle dita orgogliosamente.

— Oro?

— Tutto.

— E perchè non te lo tieni?

— E scritto nei dodici comandamenti «non rubare. Se qualcuno ha rubato solamente un