Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/186

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sapevoli? La vita reale non era così; era piccola, composta d’inezie, cominciava e finiva inavvertitamente. Essi pretendevano invece dominarne tutto il complesso vendicando ingiustizie di mille anni, quando coloro, che le avevano sofferte, erano già morti. Chi erano essi per arrogarsi tale diritto? In quell’appartamento abitava, poco prima, una famiglia felice, ignara di tutto il resto come l’altra gente. Perchè in quel gabinetto, destinato ai misteri eleganti di una signora, volevano mettere una pila per rovesciare un teatro sul capo degli spettatori inconsci? Lemm non lo comprendeva più: si ricordava confusamente, come di un particolare grottesco, che in quell’appartamento egli doveva essere, per quanti lo conoscevano, un dentista.

L’impressione ne fu tale, che si mosse; gli altri lo seguirono. Nella camera da pranzo sulla tavola v’erano molte bottiglie, il samovar, dei biscotti e un periok: Lemm lo aveva fatto comperare da un pasticciere. Non avevano altra cena. L’imbarazzo lo sorprese: tirò un cassetto della credenziera cercando i tovaglioli e le posate; non avrebbe voluto sfigurare in faccia al principe, del quale le maniere aristocratiche gli imponevano.

Anche questa volta Loris lo soccorse, spiegando al principe il perchè di quella cena; bisognava fingere di non mangiare in casa per allontanare i domestici.

La cena diventava sempre più triste. Il principe