Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/191

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Lemm le si avvicinò: un tremito gli agitava il corpo piccolo e sgraziato.

— Vengo da voi questa notte? le disse con voce strozzata.

Ella balzò in piedi; si guardarono! Olga era livida, il suo viso sfolgorava.

— Che c’è? chiese Lemm meravigliato a quella trasfigurazione; ma il viso di Olga si scompose nuovamente in una fisonomia così dolorosa, che Lemm ne fu commosso senza poterla comprendere. Che cosa vi ho detto mai? So che non vi sono simpatico, ma non credo di avervi offesa chiedendovi ciò, che tutti i nostri amici vi hanno chiesto tante altre volte.

Gli occhi di Olga si appannarono di lagrime.

— Ma che cosa avete?

Il pianto di Olga l’imbarazzava: si sentiva ridicolo davanti a quel dolore, che capiva di averle dato, e del quale gli sfuggiva la ragione. Conoscendo Olga da due anni, aveva osato quella brutale galanteria senza troppo sperarvi, perchè si era già accorto del suo nuovo capriccio per Loris, ma non aspettandosi mai a tale scena. L’amore libero poteva permettersi tutto, e Olga diventava stupida mostrandosi offesa.

Egli tornò villano.

— Mi direte almeno il perchè?

— Chi vi ha dato il diritto di trattarmi così?

— Allora siete come le borghesi, che si sentono mancar di rispetto, se un uomo propone loro ciò