Pagina:Oriani - Il nemico.djvu/251

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viaggiatori, i quali mescolano attraverso tutti i popoli le idee di tutti i popoli. Napoleone non era che il commesso dell’Occidente.

Ma una fiamma gli si accendeva negli occhi. Fece qualche passo innanzi, e senza accorgersene incrociò le braccia napoleonicamente.

— Bisognerà distruggerla, mormorò cupamente: tutto è monumento a Mosca.

— Sei dell’opinione di Cobden; anch’egli pensò così guardando Roma dal Pincio.

Loris si volse con disprezzo.

— Cobden, l’economista dei mercanti inglesi! Egli avrebbe mutato S. Pietro in un opificio per sostituirvi la tirannia del capitale a quella di Dio. Che cosa può capire della modernità un economista? Forse Napoleone indovinò da questo posto qualche cosa; conquistando Mosca, egli ne scacciava l’Asia. Oggi bisogna scacciarne la vecchia Europa per improvvisarvi un nuovo mondo.

La sera, a pranzo, Lemm disse ad Olga qualcuna delle frasi di Loris; ella, che aveva sempre ammirato Napoleone, si mise a parlarne con entusiasmo. Quella era stata una vita! Passare conquistando attraverso tutti i popoli, e morire solo, alto sopra uno scoglio, in mezzo all’Oceano! Loris se ne andò senza rispondere.

L’imperatore era arrivato a Mosca la mattina del 6 gennaio; la sera degli 8 vi sarebbe serata di gala al teatro.

Nè Loris, nè Lemm, nè Olga uscirono più di