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NOTA DI GIAMMARIA MAZZUCHELLI


tratta dalla vita


DI PIETRO ARETINO.



In questi due Canti mostra l’autore di voler mettere in ridicolo i Paladini, e la Corte di Carlo Magno, come pure tutti i poeti che ne han cantate maraviglie ne’ loro Poemi, come il Pulci, il Bojardo, e l’Ariosto, e vi mette anche sè stesso, ma non senza lode, per la sua Marfisa. Invoca per suo Apollo un certo Vincentio Gambarino, di cui l’onestà non vuole che si dica di vantaggio. Vi nomina la Zaffetta famosa del