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Col bosco addolorato come me,
col bosco addolorato come me,
passa l’autunno, l’inverno viene,
povero come me diviene.

(Tiberiu Brediceanu, Doine și Cântece populare românești, caietul VI, p. 4. Trad. di Ramiro Ortiz).


II.


Dóina, dóina, dolce canto,
quando t’odo non so più andarmene,
dóina, dóina. canto di fuoco,
quando risuoni io mi fermo.

Soffia il vento di Primavera,
io canto la dóina all’aperto,
sì da accordarmi coi fiori
e i rosignuoli.

Vien l’inverno nevoso,
io canto la dóina chiuso in casa
e mi consolo tutto il giorno,
Il giorno e la notte.

Quando la foglia torna a viver nel bosco
io canto dóine di fatti eroici,
quando cadon le foglie giù nella valle,
io canto dóine di malinconia,
Dóina dico, dóina sospiro,
solo colla dóina mi fo coraggio,
dóina canto, dóina sussurro,
solo della dóina vivo!

(V. Alexandrì, Poeziile populare ale Românilor. București. «Minerva», 1908, p. 152, Trad. di Ramiro Ortiz).


III.


Il prato grida, il prato piange
per un cavrioletto.
Povero triste cuoricino,
come il prato grida, piange
per una cavrioletta bionda!

Foglia cresce, foglia cade,
la cavrioletta non la bruca più.
Povero me! Che mai farò?
Il rimpianto mi sta nell’animo
e il cuoricino non tace mai!