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Il Maestro. — Darti il knock-out, come dice Georgica. (Riprendendo il filo del discorso). Sicché eravamo tutti e due amici e innamorati di Sofietta. La chiedo io in moglie a suo padre e non me la dà. La chiedi tu e non te la dà.

Popa Ilie. — E allora la rubasti e buona notte!

Il Maestro. — Buona notte un corno, chè adesso la chiamo e sentirai.(Grida): Sofietta!

(Trad. di Ramiro Ortiz).


Alla corrente «modernista» appartengono invece i prosatori; Hortensia Papadat-Bengescu, i cui romanzi di tipo proustiano «avant la lettre» come da noi quelli di Italo Svevo, ci rivelano una collezionista di stati d’animo in penombra («La donna davanti allo specchio», «Il drago», «Concerto di musica di Bach», «Disegni tragici», «Il fidanzato», ecc.); N. Davidescu («Conservatore & Co.», «Il violino muto»); Dimitrie Teodorescu ( «Nella città dell’ideale», «Il vessillo»); Emanoil Bucutza ( «La fuga di Scefkì», «La cravatta rossa», «La Madonnina del Mare»); Gib Mihăescu ( «Alla Grandiflora», «Il braccio di Andromeda», «La russa», «La donna di cioccolatta»); F. Aderca ( «L’uomo disarticolato», «La donna dalla carne bianca», «La signorina di Strada Nettuno», «La morte di una repubblica rossa», ecc,); Ion Minulescu ( «Rosso giallo e azzurro», «Riprovato in lingua rumena in quarta ginnasiale», «Il barbiere del Re Mida», ecc.); Ticu Archip ( «II collezionista di pietre preziose», «L’avventura»); I. Peltz ( «Vita interessante sì e no d’un certo Stan», «Strada Văcărești, ecc.); Matei Ion Carageale ( «I buontemponi della corte antica»); C. M. Zamfirescu ( «La Madonnina delle rose», «L’amore tra le spazzature», «La santa grande svergognatezza»).

Hortensia Papadat-Bengescu rappresenta coi numerosi suoi romanzi di tipo proustiano (anche prima che conoscesse il Proust, come da noi Italo Svevo) la corrente modernista. Grande collezionista d’impressioni rare e complicate, analizzatrice minuta di stati di coscienza oscuri e in penombra, la sua personalità (non sempre simpatica) s’introduce a soverchiare e giudicare dall’alto in basso (spesso con una mal celata smorfia di disprezzo) quelli dei suoi personaggi, nei quali compie lo sforzo di oggettivarsi, vendicandosi della violenza fatta a sè stessa col farceli apparir antipatici. Il suo miglior libro è (appunto perchè eminentemente