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Pagina:Ortiz - Letteratura romena, 1941.djvu/252

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m’hanno scottato il palato! Un passo ed ho infitti i tacchi nel ventre dell’orso. La bestia, impaurita, divenne come di pietra, lo zingaro dovè appoggiarsi allo steccato per non cader dalla meraviglia e la folla rimase a bocca aperta. Io passai oltre ridendo!...

Sorcova. — Avesti coraggio, ma non comprendo perchè mi dici queste cose!...

Anastasia. — Perchè ti ricordi chi sono e capisca perchè domani mi sposo con Vulpascìn.

Sorcova (con sicurezza). — Io l’ho capito da quando me l’ha detto Luca Lagrima: per darlo nelle mani della polizia!...

Anastasia (con una fiamma di gioia negli occhi). — E se non lo facessi?

Sorcova (stupidito). — Co... come sarebbe a dire?

Anastasia (con negli occhi una gioia anche più viva). — Se sposassi Vulpascìn proprio per non darlo nelle mani della polizia?

(Trad. di Ramiro Ortiz).


Da «Il manichino sentimentale» di Don Minulescu (1).


VETRINA II


Radu. — Son venuto a chiederle un favore... un semplice favore che lei sola potrebbe farmi (grave). Voglio, Signora, scrivere un capolavoro.

Jeanne (precipitosamente). — Non crederà per caso che io voglia impedirglielo?

Radu. — No, Signora. Ma per iscriverlo ho bisogno della collaborazione di una donna del suo mondo... dell’highe-life, come si dice.

Jeanne (sempre più incuriosita). — Ed ha deciso che quella donna debba esser io?...

Radu. — Sì, Signora!... Proprio lei...

Jeanne (lusingata). — Ah! Oui... J’y suis!... Je comprends.

Radu. — Ora m’ha capito. Non è vero?

Jeanne. — Oh! Quelle idée, mon Dieu!...

Radu. — Non le chiedo se non d’ascoltarmì e di rispondermi... Ma desidero che mi risponda con naturalezza... come se io le facessi davvero la corte e che davvero facesse piacere anche a lei di sapersi amata da me. (Jeanne diventa sempre più attenta). Voglio che ci parliamo come due amanti appassionati, come beninteso saranno gli amanti del mio dramma... Che ci diciamo ogni sorta di parole d’amore e, occorrendo, ci baciamo.

Jeanne. — Comment?...

Radu (lirico). — Oh non tema, Signora... Di quanto avverrà tra noi due, nulla sarà vero.

Jeanne. — Ah!... bien... Radu. — Mi darà solo la possibilità di sapere come ama una donna dell’alta società!...

Jeanne (con ribellione apparente). — Ma la sua curiosità mi offende!

Radu. — Mi perdoni, Signora, la mia stupida curiosità... Ma desidero sapere se anche loro donne dell’aristocrazia possono veramente amare... De-

  1. Ion Minulescu, Manechinul sentimental București, «Cultura Națională», 1926.