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Baldassarre:

Tutti i Magi si prosternano
a una stella che splende luminosa,
solo tu, idolatra,
indegno imperatore
non hai paura di pagare
il fio de’ tuoi lunghi peccati
e delle tue iniquità?
Comando ai pianeti,
e soprattutto alle comete,
incendierò il tuo regno,
farò deserti de’ tuoi palazzi,
polvere e fumo diverranno.

Erode:

Crudeli e barbari dissennali,
tentate farmi paura con parole?
non vi accorgete
che potrei esservi padre?
Così m’ingiuriate?
Non avete un po’ di vergogna?
Non parlate di punizioni,
che io posso dar ordine
che siate messi ai tormenti!

Gaspare:

O Erode famosissimo,
non istare a minacciarci,
non parlar d’ordini
di metterci ai tormenti.
Se si tratta di adoperar la forza,
anche noi sappiam come si faccia.

Erode:

Ufficiale!

Ufficiale:

Ai tuoi ordini, eccelso Imperatore!

Erode:

Prendi questi Re Magi,
e in prigione gettali,
e alle torture sottoponili,
finche abbian resa l’anima!


PARTE II

L’ufficiale porta ai piedi del trono un bambino lattante, che s’inginocchia davanti a Erode, coprendosi il petto colle mani.

Erode (al Bambino):

O tu, bambino innocente,
che la boccuccia hai pura