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trasse l’ispirazione per la sua elegia «O fată tânără pe patul morții» (Una fanciulla sul suo letto di morte). Fecondissimo, colorito, spesso elegante, armonioso e vario nei metri, il Bolintineanu è poeta ineguale e spesso prolisso. In quasi tutte le sue pesie si trovan strofe bellissime, ma non sa fermarsi a tempo e l’intuizione lirica è troppo spesso annegata in troppe parole. Egli raccolse le sue poesie in diversi volumi intitolati «Fiorile Bosforului» (I fiori del Bosforo), «Basme» (Leggende), «Macedonie» (Poesie di Macedonia), «Reverii» (Sogni). Oltre l’influsso del Lamartine, dell’Hugo delle «Orientales» e dei «Chàtiments», del Gauthier e di Gerard de Nerval, riscontriamo in una delle sue poesie più belle «Fata dela Cozia» (La fanciulla di Cozia) un influsso della Gerusalemme Liberata del Tasso e precisamente dell’episodio di Clorinda, quando, essendosele slacciato l’elmo, le chiome d’oro le si riversano sulle spalle. Se non altro come precursore, sia pur minimo, di Eminescu nella varietà e musicalità dei ritmi, sarebbe desiderabile che questo poeta, troppo lodato a’ suoi tempi, fino a metterlo allo stesso livello dell’Alecsandrì e dell’Eminescu, fosse tratto dall’oblio, in cui è ingiustamente caduto.

Diamo come esempio della poesia di Bolintineanu quella intitolata: «La madre di Stefano il Grande», facendola precedere dal brano della antica cronaca da cui ha preso le mosse:


LEGGENDA DELLA "MADRE DI STEFANO IL GRANDE„

SECONDO LE ANTICHE CRONACHE.


I.


Stefano Voivoda il Buono, essendo stato battuto dai Turchi a Răsboieni, volle rifugiarsi nella fortezza di Neamtz ed essendo sua madre nella fortezza, non lo lasciò entrare, dicendogli che l’uccello muore nel suo nido. Dunque se ne vada, raccolga i resti dell’esercito, che la vittoria sarà sua. E così, per le parole di sua madre, Stefano Voivoda se n’andò e raccolse l’esercito e vinse.

(Trad. di Ramiro Ortiz).


II.


”LA MADRE DI STEFANO IL GRANDE,,

di Dimitrie Bolintineanu


Sopra una nera roccia, in un castello antico,
a cavaliere di una valle ove scorre un piccol fiumicello,