Vai al contenuto

Pagina:Ortiz - Per la storia della cultura italiana in Rumania.djvu/125

Da Wikisource.

115


tieri turchi; mettessimo tutte le robe in barca, e così passassimo il Danubio, lasciando la Turchia; intrassimo in Christianità, facessimo la notte 60 miglia per il Danubio”1

Il 9 era già a Galatz, dove, senza tanti scrupoli, il nostro Alberti ascolta una messa ortodossa, si rimpinza di buon pesce del Danubio, e si consola dei polli „svaliciati” dai Tartari, con ottime lepri „a soldi cinque l’una”:

„Alli 3 detto [novembre 1612] giungessimo a Galazzo, città sulla riva del Danubio, Stato del principe di Bogdania. Discargassimo la mercancia di barcha, e stassimo in detto luoco tutto il giorno per accomodare le balle e per trovare li carri per il nostro viaggio. Alli 4 detto, stassimo in detto luoco; facessimo dir messa alla valacha, stassimo con molto nostro gusto, trovassimo molti e buoni pesci, cioè: morone fresche, sturioni e luzzi in grandissima quantità ed a bollissimo mercato, quasi per niente; gran quantità di lepri a soldi cinque l’una; galline e altri polli non ne trovassimo per esser stato già quattro mesi ogni cosa svaliciata da Tartari"2

Ma in Rumania non abbondan solo le lepri. Ci sono anche i lupi ed il povero Alberti ce ne può dire qualcosa, lui che li udì urlare tutta la notte tra gli alberi del bosco, nel quale aveva dovuto fermarsi:

„Alli 11 detto [novembre 1612] caminassimo sempre frà monti, e seguitassimo tutta la notte, caminando con gran freddo. Alli 12 detto seguitassimo sempre con gran pioggia, intrassimo in un gran bosco, nel quale vi stassimo la notte, sempre caminando con gran vento e pioggia. Alli 13 detto, giorno di Santa Lucia [chi sa quante volte le si era raccomandato nel bosco! ] caminassimo per detto boscho, il quale è grandissimo, le strade cattivissime, che sei paia di bovi non potevano tirare un carro; restassimo la notte in detto boscho, senza niente da mangiare e con gran paura de luppi, quali urlavano grandemente. Alli 14 caminassimo sempre per detto. La sera fossimo fuori, e stassimo la notte fuore di detto boscho”3

Di Iași ci fa sapere che è senza muraglie, e vi sono „otto-

  1. Op. cit., p. 59.
  2. Op. cit., p. 59.
  3. Op. cit., p. 60.