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citati da Ion Romanul nel Proemio (1694) ai lettori (Către cititori) e nell’Epistola al Brâncoveanu (Epistolă dedicatorie către Conslandin-Vodă Brâncoveanul). Codesti autori son tutti italiani come appar dai titoli: Il Gran Pescator di Chiaravalle, La Tartana delle Stelle, La Nova Sibilla, La Bretannia (sic) degli Influssi, Il Fruniolo (sic), La Pallade Astrologa, Il Gran Cacciator di Lagoscuro, Il Gran Pescator di Cumanio, La Nova Fenix, Il Burigol, La Rete de’ Merlotti, La Controtartana ed altri, di cui l’Italia” — dice con ragione l’Odobescu — „è anche oggi feconda produttrice”.

L’autore del Foletul Novel e dei Pronostici confessa d’aver tratta la materia delle sue mirabolanti profezie „da’ franchi calendarii”1, malgrado „non tutto quanto (gli autori di essi) hanno scritto ne’ loro libretti” si ritrovi ne’ suoi, „dove solo quel tanto ha serbato, che gli è parso potesse interessare la curiosità (περιεργία) del suo paese, tralasciando il resto”. Resta così assodato ch’egli estrae la materia de’ suoi almanacchi da più calendarii appartenenti a diversi astrologi „soprattutto Italiani”, traducendoli „dalla lingua Franca 2 in quella rumena per curiosità e passatempo” del Vodă Brâncoveanu, il quale pare s’interessasse non poco a codesta fatica ripetuta ogni anno.

Riferiamo qui, trascritto in caratteri latini, un brano dell’Almanacco per il 1693, annotato di mano stessa del Brâncoveanu:

SCRUTINIE STELELOR.

zice.

Sânt ale3 socoti. De Figurile ceriorești și mai multe de acea prea mare conionction4 adecă împreunare acelor doi mari care fost au la anul trecut la 20 ale lui Mai. Și acuma care va fi la Gen..5 15 la 23 de cesuri și la 20 de minute a lui Cronos și al lui Marsu. Și așijderea6 la 27 acei

  1. [Dupre calindarele Frăncești] e [dupre limba F[r]ăncească].
  2. Per „lingua francesca” annota l’Odobescu, (ed è d’altronde cosa notissima) il nostro autore vuol qui intender l’italiano, che ancor oggi, nei porti orientali del Mediterraneo, vien designato col nome di „lingua franca”.
  3. a le?
  4. Queste parole farebbe pensare che l’autore della traduzione sapesse più di francese che d’italiano e di rumeno. Probabilmente però ha cercato rendere con questo francesismo quel colore cabalistico che la troppo comune e semplice e volgare parola rumena: împreunare non poteva offrirgli.
  5. Italianismul per Ianuarte.
  6. Similmente.