Pagina:Ortiz - Per la storia della cultura italiana in Rumania.djvu/268

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non mi aiutano più. Lei è giovine e dovrebbe pensare a godersi la vita; ma giacchè preferisce occuparsi nientemeno che del Carra... Vede? È ancora aperto su quel tabouret”. (Beldiman m’indica con un gesto indolente un piccolo volume rilegato in pelle, aperto su di un delizioso „tabouret” di legno scuro intarsiato di madreperla e d’avorio: un vero gioiello d’arte bizantina).

Il critico (non ricordandosi più d’essere in una sala piuttosto uggiosa che no, visto ch’è la sala di lettura di una biblioteca): Volentieri.

(Prende il volume del Carra che ha dinanzi e copia a p. 68 del suo manoscritto tardigrado su „Pietro Metastasio e i poeti Văcărești“, le parole del Carra intorno al Voltaire, fingendo di credere di leggerle al vecchio boiaro). „...Les ouvrages de M. de Voltaire se trouvent entre les mains de quelques jeunes boyards et le goût des auteurs francais ferait aujourd’hui un objet de commerce dans ces contrèes si le patriarche de Constantinople n’avait menacè de la colère du ciel tous ceux qui lisaient. des livres catholiques romains et particulièrement ceux de M. de Voltaire!”1.

Beldiman: „Ecco, Signore, dove il Carra esagera. Noi non abbiamo punto bisogno del Patriarca di Costantinopoli, la nostra Chiesa...”.

Lo spettro d’un lettore pedante (interrompendo con voce vibrante di santo sdegno e d’ineffabile disprezzo): „La finisci, miserabile? Dove vuoi andare a parare?”

Il critico (dà un balzo sulla seggiola, si guarda intorno; teste curve sui libri, zucche pelate, rumore di pagine mosse. Ritorna in sè, e, lentamente, ricomincia a scrivere).

Volevo dire che il Voltaire nel settecento era tutt’altro che un ignoto in Rumania e che il Beldiman stesso ne aveva tradotto l’Oreste, e, se lo spettro d’un lettore maleducato e pedante non mi avesse destato così nel più bello del mio sogno, avrei fatto confessare al Beldiman in persona d’essersi indotto a tradur La Clemenza di Tito, per aver letto appunto nel Voltaire le seguenti parole di suprema ammirazione:

Que ceux qui sont au fait de la vrai littérature des autres nations, et qui ne bornent pas leur Science aux aires de nos ballets, songent à cette admirable



  1. Op. cit., p. 195.