Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/156

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non permette di oltrepassare. La Suocera avvolge dopo il bacio una Marama attorno il collo dello Sposo, che da parte sua corrisponde con mezzo Zecchino, e più, o meno secondo le circostanze, e poi con fretta assieme col Compare sen va a raggiugnere l’abbandonata compagnia. Alle volte lo Sposo usa far de’ piccioli regali al fratello della fanciulla, e s’è ricco a tutti della famiglia. La sorella poi della Sposa, o la più propinqua siede sopra la cassa dotate al punto, che sono per partire gli Svatti, ed il seksançia,1 che va a prender la cassa stessa, e di cui l’uffizio è di custodirla dona qualche summa di denaro a chi le siede sopra, di cui viene risarcito dallo Sposo. Prima che i parenti della Sposa si distacchino dagli Svatti, e che accompagnati già li ànno per

  1. Seksançia significa quel pedone, che va dietro un cavallo da somma, carico di robba. Komorçia è termine Turco, ma significa lo stesso. Seksana si dice quel cavallo, che porta la somma. Il Fortis dicendo al pedone Seksana (Vol. I. pag. 74.) lo dinota con un termine che non gli si conviene, e dicendoli Komorçia, lo dinota con un termine Turco. Questa osservazione, non è fatta per tacciar di poco intendente di lingua il Fortis. Vi sono molte altre, che lo provano con più fondamento, nè questa lo proverebbe abbastanza. Imperocchè gli fu detto, che Komorçia significa pedone, che custodiceFonte/commento: Pagina:Osservazioni di Giovanni Lovrich.djvu/269 un cavallo da somma, ed ei non era in debito di sapere, se la parola è Turca, o Illirica. Io fo queste annotazioni a solo oggetto, perchè quel dottissimo uomo, che mi disse „ ch’ei non sa, che neppure ci sieno sproposità di lingua Illirica nel libro del Fortis, “ veda, che ve ne sono, nullaostante la cura di quelli, che ànno fatto, che non ve ne sieno. Ma un amico mi disse, che non è da stupirsi, se il dottissimo uomo non à trovato spropositi di lingua Illirica nel libro del Fortis, poichè neppur esso intendeva la lingua stessa.