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durano le Nozze.1 Ella deve anche la sera far lo stesso uffizio ai piedi degli Svatti, dopo averli scalzi. Non saprei decidere da chi le Spose Morlacche abbiano appresa questa usanza. Il Diver mentre la Sposa scalza gli Svatti, riceve le opanke2 le ripone in un sacco. Se alcuno, molti degli Svatti trovano il modo di rubar le opanke, senza che la Sposa, e’l Diver si accorgano, l’uso costringe questi due riscattarli con piccola summa di denaro, che determina la compagnia. Se le Spose non ànno avuto in consegnazione le opanke dagli Svatti, e che possano far loro la burla di rubarle, godono lo stesso privilegio di essere pagate, prima di restituirle. Non si premia già il latrocinio, ma il modo, con cui si eseguisce. Per questa ragione anche i Legislatori Greci premiavano l’accortezza ne’ ladri, detestando però il furto, come ognun sa, ch’è ben versato nella Storia.
Giunta l’ora del pranzo la Sposa unitamente al Diver, deposto il segno verginale, ch’è la beretta, a capo semi-scoperto stà in piedi, mentre gli Svatti pranzano, e ad ogni brindisi che fanno, ella deve chinar la testa. È cosa mirabile, che non
- ↑ È ben giusto, dice il Fortis, che paghino qualche cosa allorchè si lavano coloro, che stanno de’ mesi interi, senza mai farlo. In fatti i Morlacchi sono sucidi, e sporchi a maggior segno. Ciò dipende dal loro stato naturale, in cui vivono, ed è certo, che la loro semplicità non puot’essere stata corrotta dalla vanità, della Stoicismo.
- ↑ Le opanke sono le scarpe de’ Morlacchi sì de’ Maschj, che delle femmine.