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80 OSSERVAZ. INT. ALLE VIPERE

scatola, e per quindici mattine alla fila ad una ad una spalancando la gola, proccurai, che alcuni uomini digiuni gliela empissero di sputo, e serrando loro la bocca, le costrinsi per forza ad inghiottirlo, e tutte sono vissute, e vivono ancora, ne da malattia sono mai state sopraprese, anzi per la dolcezza del nuovo, ed inusitato alimento, mi rassembrano molto più belle, e guizzanti del solito: e perche l’Aldrovando scrive ancora, che i Ciarlatani tosto, che anno presi i Serpenti, gli aspergono di sciliva, per la virtù della quale s’avviliscono, e perdono la malizia del veleno, volli anco di questo far la prova, e restai certo, che non si accosta, ne poco, ne punto al vero, posciachè si morirono tutti gli animali, che mordere io feci dalle Vipere in quella guisa preparate, e le Vipere per lo bagnamento della saliva non infralirono mica, ma disdegnose, ed altiere più sovente vibravano l’acuta, e bipartita folgore della lingua.

Non mi apporta però maraviglia, che a tanti Scrittori questa verità sia stata incogni-