Pagina:Osservazioni progetti e consigli risguardanti l agricoltura 1839.djvu/29

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Avviene assai volte che la stagione, per molte ragioni tutte naturali e facili a conoscersi, non permette che si facciano certi lavori. Ma la Luna è buona, dunque si fanno: s’innestano alberi, si vangan orti, si arano campi, e vi si spargono i semi. Il freddo, e l’intemperie continuano in onta della buona Luna, e gl’innesti vanno a male, e le sementi marciscono, o crescono bensì ma lentamente e deboli le piante, e il frutto o si perde o si ha molto scarso. Queste opere eseguite otto o dieci dì più tardi sarebbono riuscite felicemente, perchè la stagione diveniva intanto più favorevole. A chi fosse ardito di negare queste verità converrebbe dire: Apri gli occhi, e bada meglio a’ fatti tuoi.

L’anticipare per cagion della Luna le agrarie operazioni è danno grave; ma a diferirle perchè la Luna non è buona, lo rende ancora maggiore. La stagione è propizia, il tempo è bello; chi non osserva la Luna lavora e compie le opere sue perfettamente. Quelli che aspettano la buona Luna stannosi intanto oziosi predicendo ai lavoranti disgrazie; e quando il calendario dice: ora la Luna è al vero punto, ora è tempo di lavorare: sopragiunge il vento, il freddo, la pioggia, o il terreno si è indurito per calore, secondo le stagioni, e lavorare o non si può, o si può con disagio, e con pena, e male, o troppo tardi. Quante volte non abbiamo noi veduto