Pagina:Osservazioni progetti e consigli risguardanti l agricoltura 1839.djvu/36

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Si disputò lungamente; si scrissero pasquinate, e si passò dall’una parte alle minacce, e dall’altra ai tumulti. Finalmente la vinse il partito che domandava divisione, e il vasto spazio (sul principiare di questo secolo) si è suddiviso in molti pezzi toccati in sorte ai Vicini, con obbligo ad ognuno di pagare una tangente per l’estinzione del debito comunale.

Che ne avvenne? Primi fra tutti i poveri dissodarono con ardore le loro Sorti (così nominiamo le porzioni che la sorte ad ognuno assegnò) e il frutto che ne ritrassero abbondante in Segale, Orzo, Legumi, Patate, Cappucci ec. invogliò gli altri a dissodare. Al presente vedete quel grande tratto di terreno convertito in alcuni prati, e in molti campi lavorati con diligenza. Il fieno, le paglie, le canne del mais, e gli altri strami, danno abbondante foraggio al bestiame bovino, il cui numero si accrebbe d’un terzo e più. Delle patate migliori che que’ campi danno, si ciba per più mesi la gente; e quelle d’inferiore qualità sono consumate da un grande numero di porci. Il grano che se ne ricava, misurato a staja trentine, ascende a più migliaja. Le terre già prima coltivate, invece di esser lasciate, come temevasi, in abbandono, si coltivano con maggiore diligenza. I contadini pagano ai proprietari, che affittano loro i fondi, un