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DELLA SEGAGIONE


DE’ PRATI



Il nostro paese conta poche praterie, e queste medesime, per difetto d’acquedotti, e d’ingrassamento, danno poco fieno. Quanti e quanto gravi scapiti apporti l’avere poco fieno, è notato di sopra. Il peggio poi è che la gente in più luoghi non approfitta nemmeno come si conviene de’ pochi prati che abbiamo.

È destinato per tagliare il fieno un tempo fisso, e stolto riputerebbesi colui che volesse anticipare di soli pochi dì la segagione. Per ciò accade, che nelle primavere in cui si ebbe a tempo opportuno la pioggia, e in cui dopo questa il caldo fu grande, poichè si aspetta il tempo consueto, si taglia il fieno troppo tardi, e se ne fa grande perdita in qualità e quantità. Il fieno è buono e abbondante se è tagliato un poco verde, quando cioè molte piante hanno i fiori appassiti, ma non del tutto secchi. Aspettando che tutte le piante, o la più parte, abbiano i fiori disseccati, ne avviene che essendo elle già prive di sugo, e perdendo, col seccarsi dopo il taglio sul prato, molte delle loro foglie,