Pagina:Osservazioni progetti e consigli risguardanti l agricoltura 1839.djvu/56

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trarsi al pagamento delle Decime è in ogni modo tentativo inutile: e che il defraudarne i decimanti, anche laici (poichè la Chiesa, non richiamando i suoi diritti ove ne aveva, ne fece e ne fa loro cessione) è caricarsi dell’obbligo di restituzione. Il dover lasciare sul campo, in pro d’uno che nulla fa per noi, la Decima dei frutti delle nostre fatiche, è cosa che scoraggia, e avvilisce, ma pure conviene adattarvisi perchè o le sventure o il poco giudizio de’ nostri buoni vecchi ci addossarono questa gravezza, come dee adattarsi a viver povero tal uno che, se li suoi antenati fossero stati meno oppressi dalle sventure, o meno privi di senno, potrebbe esser ricco.

Non ci sarebbe peravventura un mezzo di sollevare i coltivatori da questo pesantissimo carico senza recare nocumento ai Decimanti? Se questi volessero bene considerare, che molta gente inventa ognidì pretesti nuovi e speziosi per farsi lecito di non pagare o di pagar poco: che ci sono mezzi leciti di scemare il prodotto soggetto a Decima, p. e. convertire campi in prati, fare grandi piantagioni di gelsi, coltivare in maggior quantità quelle spezie di grani e di frutti de’ quali non si paga Decima; che l’anticipare il pagamento de’ tributi (steure) e il sottostare alle spese della raccolta, e alle perdite che raccogliendo si fanno, è