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in ogni città, in ogni provincia d’Italia, vi sono dei bisogni speciali. Dirò soltanto che i popoli sono suscettibili di progresso; e che con quella medesima facilità con cui gli italiani furono corrotti e pervertiti dal dispotismo, possono essere emendali ed illuminati dalla libertà e dalle istituzioni a cui questa serve di base. Osservino gli uomini assennati di ogni città, di ogni provincia italiana, quali più funesti effetti produsse nei loro concittadini il dispotismo straniero; e quindi riuniti, stretti fra loro da patriottico nodo, si accingano a combatterli, chiamando in loro sussidio il buon senso popolare, che in Italia così facilmente si risveglia, e dimostrino a tutti la falsità delle loro credenze, la vanità dei loro sospetti e dei loro pregiudizi, l’assurdità delle loro esigenze e delle loro pretese, le conseguenze inevitabili e funestissime della loro condotta, la necessità delle civili virtù, fra le quali la più cospicua è forse la tolleranza dei mali individuali, quando questi abbiano per risultato il maggior bene del maggior numero. — Facciano noto a chi lo ignora, che la libertà e l’indipendenza di una nazione, già schiava dalla caduta del romano impero sino ai giorni nostri, non sono beni che si acquistano con poca spesa e con poca fatica; e che il perdersi d’animo perchè pagandoli si scema il nostro avere, è un condursi da vile o da spensierato. — E mentre insegnano a chi le ignora le prime e più semplici verità fondamentali della vita nazionale e civile, si applichino a rimediare in qualche parte almeno ai danni reali che cagionano il malcontento delle moltitudini. — Si aprano dei negozi cooperativi, delle banche popolari, ed altre simili istituzioni, atte a combattere gli intrighi di certi capitalisti, che si arricchiscono speculando sulla miseria e sulla ignoranza del volgo, e mentre l’erario o i varii municipi sono costretti a gravare di qualche imposta gli oggetti di prima necessità, ne esagerano pel proprio loro illecito guadagno i prezzi correnti, e fanno credere al popolo che tale aumento rovinoso per lui sia opera del governo.
Insomma io vorrei che si formasse in Italia una vastissima associazione, nella quale s’inscrivessero tutti gli uomini dotati di buon senso, di patriottismo e di onestà, allo scopo di mettere in comune le loro facoltà, i loro mezzi ed i loro pensieri, per sollevare il povero dalla sua miseria, l’ignorante dalle sue tenebre, e per procurare a tutti l’opportunità di lavorare e di fruire dei vantaggi del