Pagina:Osservazioni sullo stato attuale dell'Italia.djvu/150

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su chi possono appoggiarsi, e formeranno progetti che spereranno di condurre a buon fine. — Allora cesseranno le deplorabili scene di violenza e di disordine, che alcuni degli attuali nostri deputati suscitano a bello studio, perchè le considerano come una incontestabile prova del loro ascendente. — Furono eletti perchè avevano fatto parlare di sè, ed ora mettono sottosopra il parlamento per mostrarsi non inferiori a sè stessi. — E gli uomini assennati di cui abbonda l’Italia permettono tali scandali!

Sia vinta l’inerzia che ne tiene prostrati, ed il popolo imparerà a fidare ne’ suoi rappresentanti, e nei maestri che a lui spontaneamente si offriranno per renderlo atto a trarre dalla libertà la materiale prosperità a cui ha diritto. — Allora saremo veramente liberi ed indipendenti, quando pure Roma dovesse rimanere, per qualche tempo ancora, in balìa del Pontefice. — Allora saremo ricchi, perchè non avremo bisogno di spendere ingenti somme per combattere la noia compagna dell’ozio, e perchè la ricchezza dello stato ci consolerà delle scemate nostre ricchezze. — Allora avremo degli speculatori onesti, e delle speculazioni che arricchiranno i singoli leali speculatori, e con essi il paese. — Allora progrediranno le nazionali industrie, perchè i capitalisti le sosteranno, e gli artigiani vi lavoreranno con zelo indefesso.

Gli stranieri conosceranno quali tesori di forza, di costanza e di patriottismo serbi tuttora questa povera terra, tanto culunniata e derisa, e che sembra talvolta voler giustificare le accuse di cui è fatta bersaglio. Vere ed incalcolabili sarebbero le conseguenze di questo primo passo sulla via della pubblica salvezza. — Faccia ognuno ciò che sa e sente di poter fare, e nel giudicare della propria attitudine non si lasci ingannare dall’amore dell’ozio, ma faccia di sè uno scrupoloso e serio esame.

Questi sono i risultati verso i quali tutti dobbiamo tendere, nella misura delle nostre forze e della nostra capacità. — Abbiamo creduto troppo ingenuamente che, dopo le vittorie del 59 e del 60, le cose nostre avessero a progredire da sè sole, senza forviarsi mai, e senza che alcuno si prendesse la briga di guidarle. — Da quell’epoca in poi abbiamo deviato non poco; e se non vi si pone pronto rimedio, potremo trovarci in breve smarriti nel deserto. Per buona sorte però non abbiamo ancora perso di vista la diritta via. — Tor-