Bersi dovrà, chè le dolci sorgenti
Non vorrò già mostrargli.
stefano.
(a Trinculo).
Orsù! ti guarda
D’aprir più bocca: se t’arrischi ancora
D’interrompere il mostro, io, vedi! all’uscio
Metto la pazïenza, e ti trasformo
In mummia di merluzzo.
trinculo.
E che t’ho fatto?
Or ben, da voi mi scosto.
stefano.
E ch’egli mente
Detto or ora non hai?
ariele.
Tu menti!
stefano.
Io mento?
(Lo batte.)
Prendi! e se ciò ti garba, una mentita
Nova mi da’.
trinculo.
Nessuna io te n’ho data.
O che? senno ed orecchio hai tu perduto?
Maladetto quel fiasco! Ecco bei frutti
Del trincar senza modo! Che la peste
Colga il tuo mostro, e il diavolo ti storpi
Le dita.