Pagina:Otello - La tempesta - Arminio e Dorotea, Maffei, 1869.djvu/373

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atto quarto. - sc.i. 359

Senza punto avvedercene, cangiati
In oche o in scimie dai ceffi camusi
E sconci.

                       stefano.
                 Apri le branche, animalaccio,
E danne ajuto a trasportar le robe
Ove sta la mia botte, o ti bandisco
Dal regno. Or su! quegli abiti t’incarca.

                       trinculo.
E questi.

                       stefano.
                E questi pur.
                   (Rumore di caccia.)

Sopravvengono parecchi Spiriti in forma di cani,
e gl’inseguono. PROSPERO ed ARIELE li aizzano.

                       prospero.
                               Là, là! Montano!

                        ariele.
Silvan, Silvano, qua!

                       prospero.
                              Lì, Furia! Furia!
Tiranno, qui! Va, vola!
   (Stefano e Trinculo sono cacciati dalla scena.)
                                   I miei Coboldi
Sprona su lor, ne affannino i convulsi
Lombi così, che il lungo acuto spasmo
Del granchio i nervi ne rattrappi; e l’orme