Pagina:Otello - La tempesta - Arminio e Dorotea, Maffei, 1869.djvu/384

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370 la tempesta.

                       alonso.
                   Te pure una sventura
Colpì pari alla mia?

                       prospero.
                                Recente e grave
Così come la tua, nè gli argomenti
Trovo che te consolano, per farmi
Meno acerbo il dolor. La figlia mia
Perdei!

                       alonso.
                La figlia tua?... Perchè non sono
Vivi in Napoli entrambi, e re mio figlio
E tua figlia regina! Oh come dolce
Mi sarebbe giacer, pur che ciò fosse,
Sul letto limaccioso, ove il mio caro
Fernando or giace! E quando hai tu perduta
La figlia?

                       prospero.
                  Io la perdei negli scompigli
Del recente uragan. ― Ma stupefatti
Tutti io miro così, per l’inatteso
Nostro rincontro, che temer mi fate
Nova follia. Più fede in voi non vive
Che veggiate cogli occhi aspetti veri,
Che sia la voce natural respiro.
V’assecuro però, benché smarrito
Fosse per alcun tempo il senno vostro,
Che Prospero son io, quell’infelice
Repulso da Milan, che sulla spiaggia
Di quest’isola ignota, ove gittati