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XXIII

STATO SOCIALE

(continuazione)



MM

a è proprio vero che quest’Indiani s’intabacchino, come direbbe Guerrazzi, nell’amore? e che esauriscano le loro forze dinamiche e riproduttive nell’abuso di Venere? come è stato detto e scritto sovente?

Pel viaggiatore che per la prima volta si trova dinanzi a queste figlie delle foreste nel loro stato nativo, sgombra la vista da qualunque velo che ne occulti o dissimuli le forme procaci; o per chi soffre un lunghissimo digiuno carnale, può parere irresistibile e pericoloso il nuovo spettacolo al nudo; ma in verità non è, nè può essere così, nel consumo giornaliero della vita.

L’uso toglie l’impressione e con questa il desiderio, o lo stimolo alla sensazione, la quale poi qua non è provocata dalle meretrici raffinatezze di carezze impudiche e di civetterie irresistibili. Carezze eccitate col serpeggiare del serico peplo dal fruscio elettrizzante, o dalla attillata calzatura polacca o col semiaperto coturno che ostenta alternamente le negre cinghie lustrenti e la candida maglia. Civetterie provocate coll’aderente corsetto che simula plastiche forme, o col frastagliato