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Pagina:Otto mesi nel Gran Ciacco. Viaggio lungo il fiume Vermiglio di Giovanni Pelleschi.pdf/365

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Il consiglio di Juan M. Guttierrez — Dedica alla sua memoria — Le prime lezioni di mattacco1 e l’arringa del Caccicche Tora mi fanno disperare del successo — Perchè tentai cogliere il frutto temuto — Faustino mio maestro di mattacco — Esperimento con Natalio Roldan — Resta confermata l’opinione volgare dei Padri Missionari — Come scopro uno dei caratteri fondamentali dell’idioma — Funzione delle particelle prepositive nu, d, luFacilitazioni che ne conseguono — Consiglio ai dilettanti di filologia

D

urante l’aspettativa del soccorso, che doveva tardare molto, io non seppi come occupare meglio una parte del tempo che raccogliendo parole degli Indiani che ci contornavano.

Avevo spesso sentito dire che questi selvaggi non potevano avere che un linguaggio meschino per numero di parole e di forme; e benchè quel poco che avevo letto di filologia mi facesse persuaso di tutto il contrario, pure ero desideroso di portare anch’io il mio contingente di esperienza personale nel formarmi una opinione e nel comunicarla agli altri. D’altronde, prima di partire da Buenos Ayres, essendo passato dal dott. Juan Maria Guttierrez (quello stesso a cui Mantegazza ha dedicato il suo bel libro Teneriffe e Rio de la Plata, in cui è solamente da lamentarsi che la bellezza della forma

  1. N.B. Le parole mattacche sono riprodotte coll’alfabeto italiano in queste pagine: si leggano dunque all’italiana tali quali sono scritte.