Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Seco la Dea del ciel la donna chiede,
E sopra il colle di Quirin l’adduce,
Et ecco una dal ciel dispiccar vede
Stella, e calar d’incomparabil luce.
Su la chioma d’Hersilia ardendo fiede,
E vaga intorno à lei s’aggira, e luce;
E co’l foco immortale, onde s’alluma,
Tutto il mortal di lei solve, e consuma.
Le vaga intorno il fondator di Roma,
Che in quella stella incognito si serra,
E solvendo di lei la carnal soma,
L’alma dal mortal carcer le disserra.
Fatta che l’ha immortale, Ora la noma,
Poi di comun voler lascian la terra.
Et hoggi anchora il buon Popol Latino
Adora in un sol tempio Ora, e Quirino.
IL FINE DEL QUARTODECIMO LIBRO.