Pagina:Panizza - Processi contro le streghe nel trentino, 1888.djvu/53

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contro le streghe 47

frutti degli alberi, nonchè gli uomini, le donne, gli armenti, le greggie e gli altri animali, le vigne, i pometi, i prati, i pascoli, le biade, i grani e gli altri prodotti della terra, che con crudeli dolori e tormenti sì interni che esterni dieno pene e cruccio agli uomini stessi, alle donne, ai giumenti, agli armenti, alle greggie ed alle altre bestie, che impediscano agli uomini la generazione, alle donne il concepimento, ai coniugi il loro debito, che rinneghino oltre ciò con bocca sacrilega la fede stessa, che ottennero al loro battesimo, e che non temano di commettere e perpetrare moltissimi nefandi eccessi e crimini ad istigazione del nemico del genere umano....1 Questi adunque sono i profili delle superstizioni popolari, quali erano in Germania nella seconda meta del sec. XV. — Nè si può ragionevolmente dubitare, che questa descrizione sia di molto esagerata, conciossiachè non solo la Curia romana è cauta nell’asserire fatti, ma da nessuna parte, che io mi sappia, è stato, sia allora sia dopo, contraddetto a quanto in proposito sta nella nostra Bolla.

In secondo luogo poi questa è importante per ciò che da essa si vuole segnare il principio di un nuovo periodo nella storia della persecuzione contro le streghe, ed invero di quello più inumano e più irragionevole. Ora come sono ingiusti coloro che affermano questo od attribuiscono quasi l’invenzione del processo contro le streghe ad Innocenzo VIII, a’ suoi consiglieri, a’ suoi tempi, così però pugnerebbero contro la verità manifesta coloro che volessero scagionar d’ogni colpa l’anzidetta Bolla per quello che avvenne dipoi. Bensì a spiegazione ed a scusa parziale va detto, che correvano allora tempi ben tristi e corrotti, che di fronte ad un piccolissimo numero di uomini veggenti e intieri, stavano le innumerevoli turbe immerse nella ignoranza e nel vizio, che tra le stesse persone più elette non erano certo sbandite nè la irragionevole credulità, nè la bieca superstizione, — e che la Bolla dell’84 è certo dovuta, più che alla Curia romana, al fanatismo ed alle istanze degli Inquisitori di Allemagna. Per il resto Massimiliano I imperatore, non solo la ratificò, ma con suo diploma del 6 novembre 1486 ingiunse a


  1. Ho tradotto, come si può vedere, quasi alla lettera, una parte della Bolla suindicata.