Pagina:Panzini - Che cosa è l'amore?.djvu/82

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il conte, poteva garantire che sarebbe stato tanto buono, tanto docile, tanto delicato anche lui.

— Sì, ma poi voi siete troppo colossale, mio Dio! Vi pare che staremmo bene vicini l’una all’altro?

A questa terribile domanda, il povero conte non sapeva che rispondere; ed era tanta la desolazione che si dipingeva sul suo viso, che donna Fanny ridea di gusto, e da allora cominciò a pensarci su. Le donne — come è ben noto — hanno l’istinto della redenzione, e fu appunto per questo che nel cervello della signora Fanny entrò, non l’amore propriamente, ma l’idea di redimere quel povero conte: compiere come una missione di bene.

Senza cominciare da Beatrice Portinari che gettò nella mente del suo pallido amico l’idea della Divina Commedia, quante donne potrebbe registrare la storia che furono cagione dell’opera egregia di tanti uomini illustri!

Ora la signora Fanny non si proponeva certo di far comporre al conte una Divina Commedia, e nemmeno di iniziarlo alla vita politica. Ma le pareva opera degna della sua muliebre intellettualità e di quell’istinto materno che fu depositato dalla natura nel segreto di ciascuna discendente di Eva, richiamare alla vita quel disgraziato conte.

Perchè io non ho detto tutto: ma il vero è che il conte Guido Ubaldo portava un bel nome sto-