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198 Diario sentimentale


Ci vuole la guerra, o non ci vuole la guerra? Questo nessuno lo sa. Si sa che il Parlamento, per tre quarti, e la nazione idem, non la vuole: la subisce come un’ananke. Ma è realmente un ananke: questo lo sentono tutti.

E il risotto, con quell’acqua di gelo, diventerà un pessimo risotto! Come sarebbe quasi tutta da ridere la tragedia nel mondo, se non ci fossimo noi in mezzo.

Oh, Giove barbanera, del sublime ironico Omero, che te ne stai sull’Olimpo a guardare in giù, come ti devi divertire!

Certo il momento è terribile. Una nazione non provocata, non assalita, anzi blandita, che deve trovare la forza per gettarsi in tale conflitto! Come Curio romano che si getta nella voràgine affinchè la patria compaja più bella!

Sarà così anche l’Italia?

Quanto tempo potrà resistere l’Italia?

***

12 maggio 1915.

Giornata terribile, altre ne seguiranno! La storia d’Italia corre alla sua redderationem. Andiamo contro il disastro della guerra civile, prima della guerra guerreggiata?

L’azione di Giolitti svalorizza di colpo tutta l’opera del Governo. Leggiamo l’Avanti! Per l’A-