Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/272

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Le pecorine ! «Le pecorine fanno : «be, be, be!» Anche le pecorine sono trattate con amore: «Le laverò — dice il maestro — nell’acqua chiara corrente e poi le toserò». Alumnus responeteti «Che peccato! senza lana non saranno più così belle».

Magisteri «Che importa? La lana crescerà di nuovo, e intanto noi ci vestiremo. Le pecore mi hanno già dati gli agnellini dalla carne tenera C saporita».

Allora mi ritornò alla mente questo racconto di Garibaldi: a bordo della sua nave, fu portato in tavola un agnello arrosto, che diffondeva un odore gratissimo. Ma Garibaldi respinse la vivanda, e interrogato del perchè, rispose: Durante la traversata, quel povero agnello mi veniva sempre da presso. Mangiàndolo mi sembrerebbe di cibarmi di un bambino che io avessi veduto nàscere.

Il maiale. Affettuose parole contiene il libretto idiota anche per lui! Suo mestiere è quello di ingrassare. Ma ingrassa per noi. «Appena viene Tinverno, lo uccidiamo e della sua carne facciamo prosciutti, salami, salsicce. I migliori prosciutti sono quelli di San Daniele, i migliori salami sono quelli di Felino. La salsiccia, chiamata anche lugànega, di Treviso serve a farci òttimi risotti. Il grasso...» Magisteri Magisteri E infine, ec-