Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra, 1923.djvu/408

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Mi risponde: «Lei è molto giovane!». Confido le mie sofferenze a Papini. Egli mi sorride da quel suo inimitàbile volto fiorentino, e mi dice:

«Lei è artista, e deve essere superiore a tutte queste cose».

«Artista» oggi suona in certi casi a un di presso come suonava una volta la parola «poeta».

Papini è un uomo per cui il mondo è un fenomeno di curiosità.

Al poligono di Vincennes, in Frància, era stato, intanto, fucilato Bolo pascià, come traditore.

Alla mattinata, alle 5, quando doveva essere condotto al supplizio, questo signore dormiva profondamente. Socrate e il delinquente nato hanno punti di contatto?

Ha fatto toilette; abito nero, guanti bianchi, brillantina ai baffi finissimi.

Faccio lèggere questa notizia a Goffredo Bellonci, con riferimento al modo che usa la Frància verso i traditori.

Bellonci, elegantissimo, mi dice: «È naturale. È di prammàtica».

Egli allude alla toilette di Bolo pascià.

Ma io non alludevo alla toilette di Bolo pascià!

Infine mi rivolgo a un dolce amico filosofo.