Pagina:Panzini - Diario sentimentale della guerra 1914-1918.djvu/11

Da Wikisource.

Dedica 9


Spesso mi meravigliavo non soltanto di quei sentimenti ma dell’ardore della loro pensione. Senonchè, quasi palpitando di vita, vedevo sorgere dal diario persone e persone, cose e parole; e rivedendo vive quelle imagini, e quasi riascoltando quelle parole di allora, ritrovavo anche la causa di quei sentimenti e di quella passione. E allora mi diedi a ritoccare queste imagini. Ma di mano in mano che procedevo in questo lavoro un tormentoso pensiero nasceva in me.

Ma che figura ci faccio io con questa confusione di sentimenti? E non soltanto confusione, ma pentimenti, spaventi, affermazioni, negazioni, contraddizioni deplorevoli.

Ma poi altro aspetto mi apparve: queste confusioni e perturbazioni valgono più di tutti gli altri libri che trattano della guerra. Vero, infatti, che anche quegli altri autori che ne scrivono per scienze e per mètodo, messi poi insieme, formano una grande confusione e contraddizione.

E vengono in mente quei comitati di tecnici che si radunano per riferire intomo ad un disastro ferroviario.

Ognuno dice la sua: ma di sicuro non c’è che il disastro è avvenuto. Si sgombra la linea, e si comincia a correre da capo.