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Coi — 102 — Col

patto. Avviso per chi accende la stufa! Arso, se non erro, lo chiamò quel sicuro intelletto, italiano del Cattaneo. Ora coke è dell’uso; solo sarebbe desiderabile che vi fosse più uniformità nella grafia della parola.

Coibente: dal lat. cohìbeo = impedisco. Così è detta la materia che impedisce il passaggio nel suo interno di alcune forme delle energie rispetto alle quali è coibente, cioè impermeabile.

Coiffeur: parrucchiere; ma nelle insegne, specie dei negozi di un certo lusso e pretesa, la scritta porta di solito questa voce francese. Il dialetto lombardo conserva la voce parrucchiere, perucchée, per barbiere. Usata pure è la voce coiffure per indicare la pettinatura e l’abbigliamento del capo. Per l’etimologia, coiffure è da coiffe = cuffia o scuffia, lat. cofea.

Cold-cream: crema fredda, ed è un unguento medicamentoso per la pelle, fatto di cera, spermaceti, etc., che si profuma variamente: tale unguento conserva generalmente il nome inglese.

Colerina: V. Cholera.

Colla: sotto questa voce si richiamano i vari casi delle preposizioni in, su, tra, per congiunte all’articolo: sul quale argomento osserveremo le cose seguenti: anzi tutto le grammatiche non ci danno leggi costanti e sicure, appunto perchè costante e sicuro non è l’uso. Ad ogni modo si vuole avvertire che in questa complicata e contradditoria questione ortografica molto dipende dal buon senso più che dalla regola; così pur scrivendo per ragione di facilità grafica, come taluni fanno, articolo e congiunzione congiunti (colla, pella, nella, etc.) non si pronunciano certo congiunti, ma bensì come fossero scritti staccati (con la, per la, ne la). La questione dell’omonimia è più nella figura grafica che nel suono, dal quale ci ritrae e l’orecchio e l’antico uso popolare che stacca preposizione da articolo: stacca anzi a tal punto da conservare gli antichi e poetici suoni di in la, in lo. Ad ogni modo certo è secondo uso comune che se con di, a, da si congiunge l’articolo e si scrive del, al, dal, etc., con le preposizioni con, su, in, per si tende ad evitare la congiunzione (almeno così fanno quelli che portano amore allo scrivere) in tutti quei casi in cui la già accennata omonimia del segno grafico può dispiacere: e perciò colla e collo sono meno comuni di con lo e con la, invece con il e con i sono meno comuni di col e coi appunto perchè in coi e col l’omonimia pare minore. Contraddizione senza dubbio che sarebbe desiderabile che non ci fosse, giacchè scrivendo con lo, converrebbe scrivere anche con i. Altre strane irregolarità dell’uso: per il e per i, invece sono più comuni, almeno parmi, di pel e pei. Nei e negli sono molto più comuni che ne i, ne gli, e così nello e nella, forse perchè quel in mutato in ne e lasciato solo, non piace. I poeti e gli esteti, specie quelli che vogliono con alcuni segni e voci preziose far parer preziosa tutta la merce avariata della loro arte, tendono a rinnovare l’antica forma dello scrivere staccato (e fra i primi e più autorevoli ne diede esempio, in rima, il Carducci) onde scrivesi de ’l = del, a ’l = al de lo = dello, ne la = nella, etc., modo perfetto ma che non potrà mai attecchire per la difficoltà grafica e il gran sciupio di tempo. Infine notiamo come alcuni scrittori volendo seguire coi segni la pronuncia toscana, invece di dei, ai, dai, coi, etc., adottano costantemente la forma apostrofata de’, a’, da’, co’ etc., il che mi ha sapore di artificio come tutte le esagerate e pedisseque imitazioni delle forme toscane. Tra e fra raramente si fondono con l’articolo (tral, tralle). V’è in questo caso, per così dire, fra articolo e preposizione meno parentela che con le anzi dette preposizioni.

Collage: propriamente è l’azione dell’incollare (coller) quindi liaison difficile à rompre. Vocabolo del gergo francese per significare quell’unione e convivenza dell’uomo e della donna non consentita né consacrata dalla legge e dal rito, ma che spesso tiene le veci dell'unione matrimoniale.

Collant: fr. aderente, parlandosi di abiti e in certo linguaggio elegante è parola che occorre talvolta. E attillato? è voce letteraria di troppo?

Collapso o collasso: lat. collapsus =