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Gal — 200 — Gam


Gala: dicesi in marina gran gala quando, oltre alla bandiera nazionale ed ai distintivi speciali inalberati, si stendono da prua a poppa le bandieruole de’ segnali. V. Pavese. La piccola gala consiste nell’innalzare sugli alberi le sole bandiere nazionali.

Galantina: noto piatto rifreddo di complicata arte culinaria, solitamente fatto di capponi disossati e farciti: servesi con gelatina. Nome e cosa verosimilmente di provenienza francese: galantine: la parola galant però non ci ha che vedere. Galantine, secondo che ne spiega il Littré, proviene da una radice tedesca gal, onde gallert = gelatina.

Galantuomo: nei paesi dell’Italia meridionale questo vocabolo ha un ben curioso significato: indica cioè colui il quale veste civilmente, da signore. (Il galaniuomo nel senso morale è colui che porta il grave peso della coscienza, quindi è destinato a far poca strada nella vita).

Galatea: dal greco gala, latte, quindi bianca come il latte: nome di mirabile e ridente Nereide, celebrata da Teocrito e per imitazione da Vergilio (Egloghe) e dal Poliziano (Stanze). Suona antonomasticamente.

Galaverna (da un caligo hiberna?): così chiamano con voce dialettale in Romagna il nevischio gelato e minuto, quello che i francesi dicono verglas: e significa altresì la brina.

          Quando la brina in su la terra assempra
               l’imagine di sua sorella bianca,
               ma poco dura alla sua penna tempra.


Galeone: accrescitivo di galèa o galera ed è nome di antica nave, di alto bordo, rilevata a prua e a poppa, con portelli per i cannoni. Andava a vela con quattro alberi, due quadri e due latini. Serviva per guerra e per mercanzia.

Galeotto: ha antico valore di mezzano di amori, ed è traduzione del nome Galtehaut, il quale fu gentil cavaliere e fa pietoso intermediario fra la regina Ginevra e Lancilotto dal Lago, come si legge nella bellissima istoria di questo nome

Galeotto fa il libro e chi lo scrisse


e il Decameron fu da alcun lettore antico cognominato il prencipe Galeotto per indicare le pericolose lusinghe che vi si contengono.


Galletta: voce lombarda, estesa anche in altre regioni dell’Italia centrale per indicare il bozzolo del baco da seta: da galla, gallozza, gallòzzola, lat. galla.

Gallicanismo: nome dato al sentimento di indipendenza da Roma che ebbe il clero cattolico francese fino dall’Evo Medio (Gallia, lat. = Francia). Es. Chiesa Gallicana.

Gallina faraona: V. Faraona.

Galoche: così sono chiamate quelle soprascarpe di gomma che di verno specialmente servono a preservare i piedi dall’umidità. La parola è francese, e dicesi anche claque: in italiano v’è galoscia o caloscia o gallozza, voce classica e antica. Ma chi la usa? Appartiene al novero delle parole semi morte. Etimologia più semplice di galoche è da gallica, scarpa gallica o francese, o galochia nel basso latino. Il Mussafia propende per calones = zoccoli. Lo Scheler per calopodia = zoccoli.

Galope o galop: nome di nota danza vivace, di origine francese, vraiment nationale! nota un lessicografo francese.

Galoppante: attributo di tisi ulcerosa a rapido decorso: fr. phtisie galopante, quasi che brulé les étapes.

Galvanizzare: un cadavere, una mummia, etc., è locuzione comune che vale animare, voler dar vita a persone, istituti cose che non hanno più forza vitale. Se i francesi estesero primi a tale senso figurato e forte il verbo (galvaniser = donner une vie factiee et momentanée) e noi imitammo, sarà gallicismo condannabile? V. Elettrizzare. (Galvanizzare, dal nome del nostro grande Galvani).

Gamba di Vladimiro (la): è rimasta celebre per alcun tempo negli annali del Parlamento italiano. Essa fu la cagione della caduta del primo ministero, G. Nicotera, 1877. Aveva egli un certo suo ufficio altrettanto segreto quanto illecito (Gabinetto nero) nel quale si faceva lo spoglio delle lettere e dei dispacci privati. Gliene capitò uno che parlava di una ferita alla gamba di Vladimiro. Si era al