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Gio — 209 — Giu

consiste in un apparecchio girevole con navicelle o sfingi o cavallucci sospesi.

Giovane antico: curiosa locuzione di popolo (Riminese) per indicare il vecchio celibe: zövne antigh. Dicesi anche di zitellona.

Giovani turchi: nome dato al partito progressista turco il quale vuole la fusione della coltura e della civiltà occidentale con l’islamismo. Nel gergo politico i giovani deputati monarchico-liberali.

Giuda: il nome di Giuda Iscariote che diè Cristo per trenta sicli d’argento suona popolarmente in vece di traditore, spergiuro, mancator di fede.

Giullare: talora dicesi per buffone, ma si intende non di quelli che fanno Il mestiere per le piazze, bensì di chi non ha senso di dignità e di coscienza. Come voce storica giullare significò il cantore o menestrello {fr. jongleur, dal latino joculator, da jocus = giuoco) che si accompagnava cantando al trovatore. Indi perdette del suo primo buon significato e in francese e presso di noi significò saltimbanco, giocoliere, buffone. Perchè poi il Petrocchi pose questa voce fra le parole fuor d’uso?

Gipsotèca: (dal latino gypsum = gesso e theca = fodera, involucro) raccolta di gessi riproducenti, per ragione di studio e di coltura artistica, i migliori e più celebrati lavori dell’arte scultoria, specie classica. Neologismo non bello.

Giretto: voce lombarda, girett (cfr. garetto, e per l’etim. V. jarretière). Indica quella parte della bestia macellata che dalla polpa della gamba va al calcagno. Serve specialmente per gli ossi buchi.

Giro: dicesi familiarmente, e con largo uso dialettale, invece di raggiro, affare poco chiaro, imbroglio: giro familiarmente anche si dice di donna licenziosamente libera o di professione sospetta. È una del giro, è un giretto: donna di giro è anche in toscano. Prendere in giro = beffare, farsi giuoco. Milanese, toeu in gir.

Girondino e Gironda: noto nome storico dei deputati della Gironda al tempo della gran rivoluzione di Francia. I Girondini formarono il glorioso partito de’ primi tempi della Assemblea legislativa e della Convenzione: amatori puri della libertà e del popolo, ma senza violenza nè ingiustizia: rappresentavano il fiore della intelligenza e del valore della rinata Francia. Avversi alla tirannide regia e feudale, caddero per opera della tirannide giacobina nelle giornate del 31 maggio e del 2 giugno 1793. Arrestati, giudicati, furono condannati a morte il 31 ottobre 1793. Peccarono di troppa idealità e di ignoranza della terribile logica che regge le umane passioni e la umana malvagia natura. Gironda fu detto il loro partito (Gironde e girondin in francese). Queste parole si rinnovano talvolta nell’uso. Così il Carducci, accennando all’amor suo e di Alberto Mario per la libertà e per la giustizia, idealmente e nobilmente intese, chiude esclamando: «La Gironda è finita, per sempre finita». Per Alberto Mario in Confessioni e Battaglie.

Gironzolare: per gironzare, girellare, girondolare o girandolare, girottolare non piace ad alcuni puristi; certo è verbo che aumenta senza richiesta un numero anche troppo grande di fratelli.

Girovagare: neol. da girovago.

Gitano: voce spagnuola che vale zingaro, da egipciano, nome di gente randagia e senza fissa dimora, la quale si crede discendere dagli Egiziani. V. 'Gypsy'.

Gittare: V. Gettito.

Giunca: piccolo bastimento cinese ed indiano, a fondo piatto, con prua e poppa rialzate. Porta tre alberi con vele di stuoja.

Gius o giure: latinismo in vece di diritto, da Jus (radice come in jubeo = comando) ordine, decreto e, propriamente, diritto, inteso come il complesso delle leggi e delle consuetudini che determinano il lecito e l’illecito.

Giunònico: Giunone (in greco, Hera) fu sposa e sorella di Giove, figlia di Saturno e di Cibele, Dea del Cielo, dell’Aria, delle Nozze, delle Gravidanze, dei Parti. Ella era inoltre una specie di terribile Zantippe celeste, ma, dalla descrizione che ce ne lasciarono gli antichissimi poeti, risulta che ella era formosissima donna. [testo greco], cioè dallo grandi pupille umide e nere come quelle del bue e [testo greco], cioè dalle bianche braccia, è ricordata da Omero, il che fa credere che tutto il reste fosse

A. Panzini, Supplemento ai Dizionari italiani. 14