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lacciare l’antennale delle vele ai pennoni, agli alberi o allo draglie, ed anche introdurre il filo di un paranco nei rispettivi bozzelli, e così di una drizza, di un braccio, di un lavoro ecc.

Infeudare: nel senso figurato di rendersi signore e donno delle azioni di altri, dirigerle a suo grado per proprio vantaggio, con tirannia, quasi, di antico feudatario, è un traslato della lingua francese. Spiace ai puristi come «locuzione da gazzettieri», e consigliano sottomettere, fare a sè ligio, devoto, servo, etc. E sta bene. Ma nessuno negherà che il traslato non sia felice ed efficace, e tanto dell’uso che il toglierlo è impossibile. Sono casi di naturale evoluzione del linguaggio e sottomissione di una favella più evoluta ad un’altra, alla quale conviene sottostare.

Infibulazione: V. Appendice.

In fieri: lat. nel diventare, e dicesi di cosa che non è ancora nell’atto, ma solo nell’intenzione di chi la cosa vuole.

Infirmare: Vale confutare, ribattere, rendere men saldo (in-firmus) e dicesi riferendosi ad argomenti, prove, ragionamenti etc., poi annullare, distruggere: è neologismo tolto dal fr. infirmer, derivato a sua volta dal latino infirmare. Il Rigutini difende questo neologismo. Difenderli o no, molti di questi neologismi, tolti dal francese, valgono ad esprimere con precisione netta una data idea in un particolare linguaggio e in ciò sta la loro ragione d’essere.

Influenza: è creduto comunemente nome nuovo (di conio fiorentino) di malattia nuova; nome che ottenne larga cittadinanza all’estero. Vero è che Influenza, in tal senso, fu usato anche nel ’700 e la malattia è nuova solo perchè oggi assai diffusa e ben nota nella sua natura. Ebbe, nel passato, molti e vari nomi (V. Grippe).

Influenzare, e influenza, influire e influente: (dal latino in-fluo = scorro dentro, insinuarsi, fluire. Fortuna influens, cioè propizia, leggesi in Seneca) sono voci che dal senso astrologico antico (credevasi, come è noto, all’influsso degli astri sui corpi e su le azioni terrestri) passarono al senso nostro e comune di potere, aver credito, autorità, conferire, dominare etc. Certo il nuovo senso estensivo provenne a noi dal valore che diedero i francesi alle voci corrispondenti: influencer, influence, influer, influent. Però «se oramai non si può più dare lo sfratto ad influire, influente ed influenza, darei però lo sfratto al più brutto e più francese, influenzare» così il Rigutini. In nobile dettato i buoni scrittori preferiscono dire influsso in vece di influenza.

In folio: lat., usato nel linguaggio dei librai e de’ tipografi, vale del maggior formato, senza cioè ripiegare il foglio.

Infornata: propriamente quel tanto di pane che può in una volta capire il forno. Per traslato dicesi di nomine tutte in una volta ad un dato ufficio. Es. la infornata dei senatori. Non è da vero voce lusinghiera, ma per compenso è il francese familiare fournée in tale senso.

Ingaggiare ed ingaggio: in luogo di arrolare, assoldare, arrolamento sono gallicismi entrati nell’uso anche del popolo e registrati nei dizionari. Anche la locuzione ingaggiar battaglia per appiccare, impegnare, attaccare, è gallicismo, ma antico e difeso da molti e autorevoli esempi. Del resto si noti che la voce nostra gaggio è uguale per etimologia e senso al gage francese, ma è fuor d’uso, e significava pegno, stipendio, ricompensa.

Ingavonarsi: ter. mar., l’abboccarsi di una nave por effetto di gran vento sino a mettere le murate (fianchi) e talora i boccaporti in mare.

Ingranaggio: francesismo (engrenage), entrato nell’uso e registrato ne’ dizionari. Vi risponde la parola dentatura (cfr. ruota dentata) ma chi l’intenderebbe? Dicesi ingranaggio in senso traslato.

In herba: V. In erba.

In hoc signo vinces: in questo segno vincerai! segno apparso in cielo presso la Croce di Cristo a Costantino che moveva in oste contro Massenzio. Così la leggenda cristiana. Volgesi il motto ad altri sensi e segni.

Initium sapientiae timor Domini: il principio della sapienza è il timor di Dio (Ecclesiastico, VI, 16) il che può anche intendersi come presumere umilmente di