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vinse il Grand Prix di Parigi e l’anno scorso arrivò terzo nel Derby inglese. Egli non sarebbe venuto a Roma pel solo scopo li vincere il forte premio del Derby, poichè egli ha provvigioni fisse di 50,000 lire per la prima monta e di 25,000 per la seconda, il che forma un fisso di 75,000 annue. Rigby (aggiunti i regali per le corse vinte) guadagna annualmente dalle 150,000 alle 200,000 lire. Egli arrivò ieri l’altro a Roma col treno di lusso da Parigi, e ripartì ieri sera stessa per montare nuovamente domani a Parigi. Egli venendo a Roma non ha voluto altro che aggiungere alla lunga sua lista di trionfi anche quello del Derby reale di Roma». Segni dei tempi! (Jockey è pure in francese, ed è diminutivo di Jack, nome proprio inglese = Giovanni).

Johannisberg: nomo del più famoso fra i vini renani, così chiamato dal villaggio omonimo nell’antico ducato di Nassau. Quei preziosi vitigni appartennero prima al vescovo di Fulda, alla cui smemoratezza nel dar l’ordine della vendemmia si attribuisce che meglio maturarono le uve onde la scoperta dell’eccellenza del vino; poi al principe d’Orange, al maresciallo Kellermann, al principe di Metternich che vi aggiunse nuova celebrità. Questo lasciar le uve su la vite quasi marcire di «nobile putrefazione» produce speciali eteri che danno a quel vino il suo prezioso profumo. Processo consimile avviene dei vini detti delli Castelli.

John Bull: sopranome, adoperato come rappresentante collettivo del popolo inglese e divenne popolare dopo che Giovanni Arbuthnot nel 1712 publicò una satira politica intitolata History of John Bull, il quale era un organista di corte e avrebbe (del che è controversia) composto nel 1605 l’inno popolare God save the King (Dio salvi il Re). Questo nome che letteralmente vuol dire Giovanni il Toro (indicante cioè forza, ostinazione) fa il paio con Jacques Bonhomme in Francia, Jonathan in America e, perchè no? Pantalone in Italia. Es. Pantalone paga! V. Uncle Sam.

Jolla: specie di palischermo lungo e sottile con prua e poppa acuto: saettìa o schelmo. Inglese Yole.

Jonathan: (il fratello) appellativo con cui gli inglesi chiamano i loro fratelli di razza (gli Americani degli Stati Uniti).

Jongleur: V. Giullare.

Jour (à) : fr. a giorno: locuzione accolta dai moderni dizionari: brillante legato a giorno, di cui si vedono le due facce, orlo a giorno, cioè traforato e si fa togliendo, nel punto in cui si vuole orlare, alcuni fili alla stoffa. V. Riviére, e A giorno.

Jugo: come aggiunto a slavo, è voce slava (jigo) che vale meridionale: «Lingue, popoli jugo = slavi», cioè sloveni, croati, serbi, bulgari.

Jujube: pasticche pettorali per la tosse, preparate col succo della giuggiola (jujube). Questa parola francese molti in Italia pronunciano e scrivono, ju-ju.

Julienne (potage à la) : zuppa di varie verdure, porri, carote, cipolle, lattuga, fave, piselli, finamente tagliate e rosolate col burro, cui si aggiungono talora crostini di pane, indi il brodo. Questo nome in tale senso è di origine ignota. Il Richelet nel suo dizionario del 1732 non registra questa voce; dunque è cosa posteriore.

Jungla: voce indiana, jangal ingl. e fr. jungle: vale propriamente, deserto, foresta, ed è usata per indicare estesi territori selvaggi nell’India.

Junior: comparativo latino usato in inglese (e noi riportiamo) per indicare il più giovane (d’un altro) che presso di noi con bella voce già si diceva novello. Es. Plinio novello.

Jumper: cavallo da ostacoli, abile al salto; dal verbo inglese to jump = saltare.

Junker: giovane nobile, nella vecchia Prussia così sono chiamati i seguaci del partito conservatore, con carattere feudale: voce equivalente press’a poco alla parola Agrarien. V. Agrari.

Junkerpartei: il partito germanico della nobiltà feudale. V. Junker.

Jupe: sottana, gonnella, ma il linguaggio fine della moda predilige la voce francese. Jupon è poi la sottana di sotto. Anche qui a chi sottilmente nota, lo voci italiano hanno sapore quasi volgare: caso frequente e spiacente.

Jury: V. Giurì.

Jus: voce francese, usata talora per vizio invece di sugo (lat. jus = brodo).

A. Panzini, Supplemento ai Dizionari italiani. 17