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Lin | — 279 — | Lio |
tendesi la linea equatoriale o equatore. La voce linea è poi usata in molte locuzioni marinaresche: linea di galleggiamento o linea d’acqua, linea di ormeggio, linea di bolina, linea di rotta etc.
Linea di condotta: ricorda ai puristi il fr. ligne de conduite. Francese pure ritienesi la locuzione in linea di..., invece che a modo, per, come, etc., linea per fanteria.
Liner: voce inglese usata per indicare il piroscafo di grandissima velocità e regolarità che trasporta passeggieri, corrispondenza, merci preziose. Opposto di cargo-boat.
Linfatismo: cioè temperamento linfatico. Stato mal definito dell’organismo, determinato da una predisposizione all’ingorgo rapido e facile delle glandole linfatiche, spontaneamente o sotto l’influsso di lieve irritazione, donde la facilità a contrarre la tubercolosi. In fr. è lymphatisme; in italiano si dovrebbe formare l’astratto da linfatico, onde linfaticismo, ma non è dell’uso.
Linge e lingerie: a questa parola francese tradotta nella brutta voce lingeria (che non mi pare gran che dell’uso) risponderebbe esattamente la nostra bella parola pannilino, giacchè linge proviene da linum = lino; ma il vocabolo italiano è alquanto disusato. Toilettes lingerie sono chiamati oggi quegli abiti muliebri di pannilini per lo più bianchi o di colori svaniti, in uso la state e che hanno parvenza di economia e disimpegno: abiti chiari.
Lingot: parola francese tradotta in lingotto ed usata fra i termini della siderurgia. Indica un pezzo di metallo quale è dopo la fusione. Il Littré dice probabile l’etimologia dal latino lingua, a cagione della forma.
Linfoma: tumore composto del tessuto adenoide (varietà di tessuto connettivo, che si trova essenzialmente nelle glandole linfatiche, nella milza, nelle tonsille) il quale si sviluppa di solito nello glandole linfatiche. Da linfa, lat. lympha = acqua e il suffisso oma. Dicesi anche linfadenòma.
Linoleum: voce straniera di formazione commerciale, da linum ed oleum. Il linoleum è una mescolanza di sostanze oleose, ossidate, e di sughero macinato, onde si spalma un tessuto di canapa o juta, ottenendo un preparato di maggior spessore e più resistenza delle solite tele cerate: serve per pavimenti, coperture e simili usi.
Linon: voce francese: specie di tela di lino chiara e delicata.
Linotipista: l’operaio che lavora con la Linotype, V. questa parola.
Linotype: nome americano di macchina tipografica da comporre, la quale rappresenta uno dei più notevoli progressi della meccanica applicata all’arte di Guttemberg. Questa macchina a tastiera compone e fonde la linea (ingl. line), onde il nome. Guidata da una sola persona, la macchina produce e raccoglie dello linotypes (linee tipografiche) pronte per la stampa e per la stereotipia con grandissima celerità. Dagli Stati Uniti (1886) furono introdotte nell’Inghilterra (1890) e di lì nelle principali tipografie e stamperie di giornali, alla cui celere stampa si presta egregiamente.
Lion: per indicare il giovin signore, il quale non è solo del tempo del Parini, ma è produzione umana sotto tutte le latitudini e in tutti i tempi, non si poteva trovare più adatto paragone iperbolico che confrontarlo al felis leo, il più nobile e superbo animale della creazione: e il paragone è felice tanto preso sul serio come per celia. Tanto è vero che fra i mutabili nomi creati dal popolo per indicare questa classe previlegiata, la voce lion è rimasta resistente, benchè relativamente antica, e da noi è altresì popolare. Non così ottenne onore di popolarità il femminile di Lion, Lionne, la quale è così definita da uno scrittore francese: c’étaient des petits êtres féminins, richement mariés, coquets, jolis, qui maniaient parfaitement le pistolet et la cravache, montaient a cheval, prisatent la cigarette. Parigi, la città della moda e della mondanità, l’alma mater elegantiarum, nel passato secolo ne ha creata una serie di queste parole, indicanti press’a poco la stessa cosa, e ogni tanto sente il bisogno di rinnovarle o appropriarsele da altra lingua, se le torna. Eccone alcune: Mu-