Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/334

Da Wikisource.
Maj — 292 — Ma

propri usati come tali come: Senato, Parlamento, Camera; i sopranomi come Griso, Azzeccagarbugli; i numerali opinativi, proposti ad un nome proprio, es. Carlo Terzo, Pio Settimo; i nomi dei popoli, es. i Francesi, i Russi; il Noi e il Nostro dei sovrani. Re e Dio a chi pare e piace, secondo le opinioni, benchè il secondo nome, come simbolo e segno della maggiore delle idealità umane, dovrebbe essere onorato della maiuscola; c) i titoli dei libri; d) i nomi delle solennità, Pasqua, Natale. Ma si vorrà accusarmi di esser pedante e sottile critico se dico che oggidì, nel considerare come propri i nomi comuni, si abusa e si imita un po’ troppo da vicino la maniera tedesca che scrive con maiuscola ogni sostantivo?

Major e longinquo reverentia: sentenza latina (Tacito, Ann. I, 47) a cui risponde l’adagio italiano: confidenza toglie riverenza.

Maki: nome dato a parecchie Proscimmie o Lemuri, ma specialmente al Lemur Gatta del Madagascar.

Mala cosa nascer povero!: V. Pauper ubique iacet.

Malandrinaggio: astratto di malandrino, cioè la vita, e il costume di darsi a cotale genere di esistenza delittuosa.

Malapena (a): a fatica, a stento: locuzione dell’uso.

Malaria: e derivato malarico. Questo infausto nome italiano (mala aria) è usato anche fuori del confine del bel Paese: in francese vale paludisme, o fièvres palustres. La malaria è una malattia che si manifesta per lo più. con parossismi febbrili e forme intermittenti, determinata, secondo gli studi del Golgi, ed altri, dal ciclo evolutivo che compirebbero nel sangue umano speciali elementi cellulari, detti sporozoi, innestati, come avrebbero dimostrato le recenti ricerche del Grassi, Bastianelli etc. dalla zanzara con la sua puntura. Sarebbe specialmente il genere Anopheles che ospiterebbe il parassita malarico onde l’uomo è infettato. V. Anofele.

Malarico: neol. V. Malaria.

Malattie professionali: sono chiamate quelle infermità in cui specialmente si incorre esercitando un dato mestiere.

Malattie segrete: V. Malattie veneree.

Malattie veneree: sono chiamate quelle infermità che si contraggono, solitamente, per contatto sessuale con individui infetti. Da Venus = Venere, dea dell’amore. Diconsi anche malattie segrete perchè tali morbi che vanno da forme lievi e passeggere a forma gravissima, quale è la sifìlide (lue venerea o morbus gallicus), attaccandosi per effetto di disonesti amori, suole chi ne è colpito tacerli e occultarli. Vero è che si potrebbero chiamar segrete anche per altra cagione che non è il caso di spiegare.

Mala vita: nome dato, nell’Italia meridionale, indi esteso ad altre regioni, ad associazioni, come la camorra, la màfia, che hanno per intento il mutuo concorso e soccorso nell’operare fraudolentemente o violentemente.

Mal della lupa: termine volgare di quella forma di malattia che i medici chiamano bulimia.

Mal du pays: = nostalgia. Non è locuzione comune, ma la gente mondana usa talora questa locuzione francese per indicare quel desiderio, simile ad uno sconsolato male, che vince e annienta coloro che non resistono a vivere in terra straniera. Il francese ha pure la parola nostalgie ([testo greco] = ritorno e [testo greco] = dolore), ma l’usa specialmente nel linguaggio della medicina.

Male della montagna: turbamento profondo che colpisce talora nelle ascensioni alpine: si manifesta come un principio di asfissia, stanchezza e abbattimento grande, disturbi di stomaco, respirazione spessa. Proviene specialmente dalla rarefazione dell’aria.

Maledictus homo qui confidit in homine: (Geremia, XVII, 3) maledetto l’uomo che ripone la sua fede nell’uomo.

Malesuada Fames: fame consigliera di male (Vergilio, Eneide, VI, 276), et turpis Egestas, i due mostri che stanno all’ingresso dell’Averne. Questo umano pensiero fu già espresso da Euripide (Elettra 376): [testo greco]: la povertà è di per sè una malattia, e insegna all’uomo il male