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Pentimento: per correzione è voce ripresa dai puristi.

Peocio: V. Cozza.

Pepinière: radice pépin = semente: pepinus nel basso latino. Questa voce francese è usata, specie in senso traslato, invece della nostra semenzaio, vivaio seminario. Alcuni dicono anche pepiniera. Ma, a vero dire, semenzaio ha piuttosto cattivo senso, vivaio è delle piante, e seminario (semen) dei preti e degli ecclesiastici. Capisco che si potrebbe rinvigorire una di queste voci, ma per rinvigorire ci vuole il vigore. Fortuna delle parole!

Pepsina: nomo di medicinale: gr. [testo greco] e [testo greco] = ammollire, cuocere: è una materia azotata speciale, che si ricava dal quarto scompartimento dello stomaco dei ruminanti giovani: specie di fermento che serve a trasformare e sciogliere le materie albuminoidi in peptoni, cioè le rende digeribili. La pronuncia toscana pessina, mi pare poco dell’uso.

Peractis peragendis: ablativo assoluto lat., compiuto ciò che si doveva fare.

Per angusta ad augusta: motto di eccelsa virtù: per vie anguste, cioè faticose, ad auguste, cioè a nobili, grandi cose.

Percal e percale: fr., e non percail: nota specie di cotonina robusta e serrata: la voce fr. si alterna con l’italiana percalle o percallo. È parola di origine persiana.

Percentuale: agg. formato da per cento: registro questa parola perchè secondo i puristi «nuova e stranamente formata» e «chi vuol parlare un linguaggio umano, non che italiano, dirà» per cento e non percentuale: così il Rigutini. La riprovata parola è tuttavia accolta nei diz. dell’uso, e se ne è formato anche il sost. La percentuale. Forza dell’uso!

Per citazione direttissima: chiamasi secondo il nostro codice quella forma rapida di processo senza istruttoria preliminare, che in qualche caso di arresto (e della opportunità di questa procedura è arbitro il Procuratore del re) si fa davanti al Pretore, specialmente, giacchè trattasi di cause semplici e brevi.

Perder la sinderesi: V. Sinderesi.

Perder l’erre: dicesi di chi, per molto bere essendoglisi enfiata la lingua, non può pronunciar l’erre: essere ubbriaco, esser cotto. Antica locuzione classica, viva nel linguaggio familiare.

Pereat: lat. perisca, muoia, cioè abbasso: voce in uso, specie dagli studenti tedeschi.

Per fas et nefas: lat. con mezzi leciti ed illeciti, cioè con tutti i mezzi pur di riuscire.

Perfettamente: V. Perfetto.

Perfetto: «per i francesi — scrive il Rigutini — tutto è parfait e tutto sta parfaitement, per una delle solite loro iperboli» , onde noi dicendo ad es., perfetto gentiluomo, perfetto cavaliere, usiamo di un gallicismo, mentre dovremmo dire, vero: e aggiunge: «sconcissimo l’usare perfettamente con senso di affermazione approvazione per sì, sì certo». Con tutte queste buone ragioni, esso è uno dei gallicismi più comuni e quasi più non ce ne avvediamo, forse perchè così affine al genio della nostra lingua da sembrar modo nostro.

Pergamenata: dal fr. parcheminée, detto di carta che ha l’aspetto e la consistenza della pergamena.

Pericolo giallo (il): timore di preponderanza della razza mongolica (Cina, Giappone). Tale frase, più - forse - di opportunità, giustificazione di violenza, che di verità, è dell’imperatore tedesco al tempo della lega europea contro la Cina (1900): die gelbe Gefahr.

Perkins: (riscaldamento alla): cioè a termo-sifone, (vapore, acqua) por appartamenti: dal nome dell’inventore.

Periculum in mora: lat. nell’indugio sta il pericolo.

Perinde ac cadàver: lat., proprio come un cadavere: formula iperbolica della sottomissione assoluta alla volontà dei preposti. Leggesi nella Regola di S. Francesco d’Assisi, ma ebbe rinomanza solo per l’applicazione che ne fecero i gesuiti.

Periodica: parola del dialetto napolotìino che significa festicciuola, ritrovo familiare, ogni certo periodo di giorni.

Periòstio: gr. [testo greco], term., anat., membra fibrosa che ricopre le ossa e con-