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Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/508

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Stock-fish: termine inglese, universalmente noto in commercio, che vuol dire pesce bastone; non è termine zoologico, ma si riferisce alla forma che assume il merluzzo (V. Merlano) secco e salato, di cui è gran pesca nei mari del Settentrione e nei banchi di Terranova in ispecie, e gran commercio: è il manzo dei poveri. Lo stock-fish, da noi è detto popolarmente stoccofisso o stoccafisso, “vocabolo ridicolo”, nota il Fanfani, pur essendo costretto a fargli buon viso. Forza dell’uso!

Stomaco: al plurale fa stomachi e non stomaci, come accade di udire nell’Alta Italia. Del resto la tendenza dialettale è di far forte il plurale dei nomi che al sing. escono in co e go. | Stomaco (stòmegh) per seno, mammelle, usa talora anche la gente non volgare a Milano; e invero quella ammirabile parte del corpo muliebre chiamata col nome del triste sacco, fa brutto effetto ad udire, specie per chi non ci è usato.

Stomatite: dal gr. [testo greco] = bocca ed il suffisso ite. Nome generico che i medici danno alle infiammazioni della mucosa della bocca.

Stop: term. mar. inglese di comando = ferma. V. Half. Lo registra anche il Guglielmotti. Stop per halte (ferma), è “anglomania” del nuovo francese, e per questa via entrò anche da noi.

Store: nei cataloghi trovo frequente questa parola francese, che vuol dire stuoia, storino, dal latino storea. Vedi quanto è detto alla parola manteau.

Storm-wave: letteralmente in inglese tempesta di onde; in italiano, colpo di mare.

Stornare e storno: «voci proprie del linguaggio dei computisti. Stornare vuol dire girare una partita da un conto ad un altro, o più propriamente eliminare una registrazione mediante un’altra registrazione in senso inverso. Da ciò il sostantivo storno e la frase articolo o registrazione di storno. Stornare fondi in materia finanziaria, significa erogare somme stanziate per un titolo a scopi diversi, cioè per altro titolo». (C. Bellini).

Stortare: brutto idiotismo lombardo (stortà) invece di storcere.

Stradivàrio: agg. di violino ed anche sost.; dal nome di Antonio Stradivari, cremonese, celeberrimo liutaio, n. nel 1644, m. nel 1736. Cfr. A. Mandelli, Nuove indagini su A. S., Editore U. Hoepli, 1903.

Strafottente: voce volgare, mal traducibile: dicesi di chi sente e specialmente ostenta dispregio per usi, convenienze, persone etc. È un rafforzativo (extra) di fottere.

Straglio o strallo: verbale di staggere, voce marinaresca: affinchè l’alberatura delle navi resti salda al movimento del mare ed allo sforzo che il vento esercita sa le vele, fa mestieri che ogni albero abbia almeno tre sostegni: uno di prora cui si dà nome di straglio, e due laterali e poppieri che prendono nome di sartie. Per estensione, ciascuna delle vele auriche o triangolari che, alla occorrenza, si attrezzano su lo straglio. Vele di straglio.

Stramonio o noce spinosa (Datùra Stramonium): pianta solanacea (annua e comune dei luoghi incolti) le cui foglie ed i cui semi sono narcotici. Se ne fanno sigarette per chi soffre di asma.

Straordinario: grado accademico nelle Università. Secondo la legge fondamentale della P. Istruzione del 1859, del Casati, il professore straordinario era provvisorio (Capo IV, Leggi e Regolamenti sull’I. S.) aumentando poi le cattedre, diventò grado stabile, benchè la nomina sia annuale.

Straorzare: term. mar., venire repentinamente all’orza, o per effetto del timone, o per effetto del vento, ma sopratutto del mare. Straorzata, mossa repentina del bastimento che volge la prua all’orza, segnatamente quando corre a discrezione. Si dice anche guizzata. Straorzare, da stra (lat. extra) indicante eccesso, ed orzare. Dicesi anche intransitivamente, la nave straorza.

Strappo: nel senso di infrazione, come strappo al contratto, strappo ai regolamenti, etc., è d’uso comune, non notato nei dizionari.

Strato sociale: = ceto, casta sociale (dal linguaggio dei geologi).

Stremi, stremii, stremizzi: per impaur-