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mento dell’Eucaristia, per l’atto della consacrazione, nel reale corpo e sangue di Cristo.
Tran-tran: andazzo; es. il solito trantran, voce, parmi, popolare e familiare. Nel gergo francese, train-train. Aller son train-train, son petit train-train. Voce onomatopeica.
Tranvai: V. Tramway.
Trapanazione: term. med., operazione che consiste nel fare un orifizio in un osso, mercè trapano o altro strumento.
Trappa: severissimo ordine religioso il cui capo luogo era alla Trappa (Trappe) presso Mortagne (Normandia). Nome proprio divenuto denominazione generale. Questo Trappe, francese, nulla ha che vedere con trappe = trappola. Trappe nel dialetto del Perche dove è Mortagne, vorrebbe dire scaglione.
Trappista: monaco dell’ordine della Trappa. Si dice trappista come si dice frate, cioè di persona misantropa, che fugge i rumori, i piaceri e la vanità del mondo.
Trasalire: è verbo ripreso dai puristi come gallicismo (tressallir). Vero è che è più agevole riprenderlo che evitarlo.
Trasferta: neol. del linguaggio degli uffici: indica il compenso pecuniario dato ad ufficiali publici od agenti che per ragione di servizio si recano fuori della loro sede. «Vociaccia burocratica» la dice il Rigutini. «Viatico, gita, accesso» suggerisce il Fanfani, ma non sono dell’uso.
Trasformatore: (elettrotecnica) apparecchio nel quale si realizza una doppia trasformazione di potenza elettrica a potenza elettrica. Questi apparecchi hanno acquistato oggidì una grande importanza nella distribuzione dell’energia elettrica. Il rocchetto di Rumkorff è il più antico trasformatore.
Trasformismo: oltre che la teoria biologica del trasformarsi di una forma della vita in altra forma (press’a poco come evoluzione o selezione naturale), dicesi da noi trasformismo per indicare quella politica che fu con special cura addottata dal ministro Depretis (1883-1887), la quale tendeva a trasformare e fondere i vari partiti, specialmente nella Camera: una tinta sporca fatta di colori non belli, nè schietti, nè chiari. Come tutto ciò che è ambiguo, duttile, adattabile, sofistico, spiacque tale politica ai migliori nostri: «Quale egli (Alberto Mario) entrò fiorente di forza... nella primavera sacra del 1848, tale egli esce da questa ombra bizantina di trasformismo». G. Carducci. Vale, in Confessioni e Battaglie.
Trasformista: il giocoliere che si trasforma, col trucco, nel volto e nell’aspetto di personaggi noti.
Trasloco e traslocare: per trasferimento, trasferire sono parole dell’uso burocratico; invano riprese dai puristi.
Trasporto: per movimento dell’animo trasportato dalla passione, è ritenuto dai puristi, francesismo. Ma se anche tale, è uno di quei tanti casi di traslato felice che il condannare è più facile che l’evitare.
Tràstola: voce napoletana; vale trappola, inganno.
Tratta: la cambiale comprende tanto il pagherò come la tratta: il pagherò o pagheremo è l’obbligazione di pagare da parte di chi sottoscrive la cambiale, la tratta è un ordine dato ad un terzo (il quale accetta e verso il quale vi è credito) di pagare un’altra persona. Remittente o beneficiario è colui a cui vantaggio è fatta la tratta. Traente colui che dà l’ordine della tratta. | Tratta: specie di pesca usata sul litorale arenoso dell’Adriatico nostro, e consiste nel prendere con lunghissima rete un largo spazio di mare presso la riva: la qual rete, tratta dai due lati alla riva a furia di braccia, restringendosi e raschiando la rena, raccoglie tutto il pesce compreso in quello specchio di acque. Poca pesca e grande uccisione! Il Folengo ne ha una vivace descrizione nel suo Baldo. | Tratta: nel linguaggio ferroviario vale distanza tra due punti fissi.
Trattativa: neologismo dei più comuni, invece di negoziato, pratica, etc. È ripreso da puristi «come una di quelle borraccine che si apprendono all’albore della lingua e lo isteriliscono» (Rigutini).
Tratto d’unione: (fr. trait d’union), lineetta o stanghetta, è segno ortografico per unire due parole le quali esprimono