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Pagina:Panzini - Dizionario moderno.djvu/556

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Vec — 514 — Vel

dell’alta Italia. Così in fr. mon vieux = mot d’amitié qui se dit très bien a un jeune homme (Cfr. le locuzioni nostre familiari: i miei vecchi per dire i miei genitori; la mia vecchia per dire la mia moglie).

Vecchio Adamo (il): vale il vecchio peccato, il difetto d’origine.

Vecchio della Montagna (il): storicamente fu così detto il capo della famosa setta degli Assassini, stabilitasi su la fine del secolo XI sui monti della Persia. Difesi per indicare inspiratore occulto (ironicamente).

Vecchio Stile: attributo del Calendario Giuliano in opposizione al nostro, Gregoriano. Cotesto calendario è seguito dai popoli che seguono la religione greco-scismatica o ortodossa (Russi, Greci, etc.) ed è in ritardo sul nostro calendario di 13 giorni.

Vedere: nella locuzione farne vedere ad uno, vale «tormentare, martoriare, far soffrire». Questa locuzione familiare è anche in francese en fair e voir à quelqu’un in tale senso; ma sono forme parallele, non di imitazione.

Veder le stelle: dicesi di acuto e momentaneo dolore fisico, per l’effetto di certi bagliori o fosfeni che passano su le pupillo in quell’attimo. Antica locuzione familiare.

Vedere per credere: locuzione da fiera e da saltimbanchi, trasportata nel linguaggio familiare in senso faceto ed ironico, detta di cosa che non pare vera, e pure è veramente.

Vedi Napoli e poi mori: locuzione nostra che vale dopo Napoli non v’è più niuna cosa sì bella, onde si può morire. Secondo alcuni la locuzione è fondata sul bisticcio della parola morì, nome di luogo presso Napoli, che non esiste. Vedi Napoli e poi.... è titolo di un libro del Ferrigni (V. Yorick).

Vegetare: far vita puramente materiale come le piante le quali vegetano. Es. In questa città si vegeta, manca ogni nutrimento dello spirito. Questo neol. è dal francese vegeter = vivoter, vivre mediocrement, misérablement, ovvero è forma parallela?

Vegetariano: neol. dal fr. végétarien, usato per significare quelle persone le quali non fanno uso se non dei vegetali ed abborrono da cibi ricchi di albumina (carne), laddove l’uomo, per fisiologia, è erbivoro e carnivoro insieme. I primi vegetariani furono in Londra verso il 1810. In Italia molta parte della popolazione per necessità economica e di clima e per la eccellenza delle verdure e de’ legumi è, senza esagerazioni nordiche, propensa alla dieta vegetale. Vi sono persino colonie o falansteri (Ascona) di gente la quale fa professione di vivere secondo natura (V. Naturalista), ritornando cioè alla semplicità primitiva. L’assoluta dieta vegetale è norma per costoro. Esagerazione nordica e reazione alla complicata e faticosa civiltà moderna spiegano lo strano fenomeno.

Vehme: secondo scrittura francese, e veme secondo scrittura nostra: nome di famoso tribunale segreto in Germania (Vestfalia) nell’Evo Medio. Veme nell’alto tedesco medioevale vale condanna, punizione.

Veilleuse: fr., lumino da notte (da veiller = vegliare, vigilare, quasi lume vigile).

Veine: in gergo familiare francese, vale chance, bonheur. In italiano vena figuratamente vale disposizione, talento, vale sentire, essere un poco: es. ha una vena di pazzo (cfr. averne un ramo), vale di buona voglia: es. fare una cosa di vena.

Velo: V. Velodromo.

Velocìfero: al tempo delle diligenze era così chiamata quella vettura che correva più diretta. Dal fr. velocifére: diceasi anche in antico il velocipede.

Velodròmo: (dottrinalmente si dovrebbe dire velòdromo come ippòdromo, etc.) per campo delle corse (ciclistiche) è un vocabolo ibrido, dal lat. velox = veloce e dal gr. [testo greco] = corsa. Osserva l’Arlìa «che già era stato introdotto ciclodromo, che se non altro aveva il merito di essere tutto d’un pezzo, cioè tutto greco, e poteva bastare». Vero è che velodromo è voce non di nostro conio, ma francese, vélodrome. I francesi hanno anche la voce di gergo velo = vélocipede. È la legge del Brenno, cui conviene subire.