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I

PROEMIO SU I CELEBRI CORROTTI

COSTUMI DEI ROMANI


N

on esiste storia, la quale, nel parlare della grandezza di Roma, unica al mondo, non si soffermi sui corrotti costumi dei Romani.

Perciò, prima di cominciare il nostro racconto, bisogna pure che anche noi ci soffermiamo un momento in questa noiosa stazione.

Quando si dice «corrotti costumi», anche dei non Romani, di solito si intende mangiare e bere, vivere in lussuria, in mollezza, far baccanali, far saturnali. Andiamo però adagio, o santi Numi, tanto per i Romani come per noi! I corrotti costumi non sono una esposizione dove tutto è accumulato: ma sono spaziati nel tempo e nei luoghi; altrimenti si finisce a non credere più nemmeno ai corrotti costumi. E anche non dimentichiamo che di buoni costumi ci sono miniere, specie fra l’umile gente, sí da bastare alla salvezza dell’umanità.

Ma questa spiegazione orgiastica di corrotti costumi è superficiale: i corrotti costumi sarebbero piuttosto un imbastardimento, una disarmonia, un fenomeno di gigantismo e na-