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XXII

IL SAPIENTE GALENO


T

e lo abbiamo detto e ridetto: Tu esageri sempre, o Catullo! La imaginativa ti porta a vedere doppio e triplo. Forse la dama dorme a quest’ora. Per qualche volta che tu l’hai veduta in una taberna con gli amici, danzare la danza delle ore fuggenti, tu la vedi sempre.

La dama dorme e forse è sola soletta nella sua villa di Baja. Oh, incantevole Baja! Albergo di vizii? Anche questo non è esatto. Cercate gli alberghi della virtù? Il lago di Lucrino ha ostriche saporitissime. Vedete, Catullo, la dama che guarda l’infaticabile sole che scende dietro il promontorio Miseno. Piè innanzi piede dolcemente movendo, legge le vostre poesie.

Tutto fulgente di porpora è in quest’ora vespertina il mare delle Sirene.

O bianco piede arcuato, con quelle briglie che allacciano il sandalo alla sottile caviglia, dite voi se colei, cosi un po’ suècinta di candido kiton, un po’ stretta alla vita, un po’ ondeggiante all’auretta della sera, non assomiglia o a una delle tre Cariti, o alla dea Vittoria di Samotracia che venga a incoronarvi.