Pagina:Panzini - Il libro dei morti, 1893.djvu/106

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liberali: e lascia pur dire, che l’Italia non è mai stata la terra dei beati ancora che ci abbiano dominato e ci dominino i preti.

La verità è che molti sono i giovanetti che, specie ai genitori, danno apparenza di essere forniti di vero ingegno, ma pochi sono quelli che ne hanno di così buon seme che cresca di pari passo con gli anni e produca opere grandi. — E perciò seguitava dicendo che non era ragione di allevare tutti i giovani in eguale maniera e con tale intensa e forzata coltura, e che per lo meno era cosa strana vedere tutti quei cervelli, quasi germi di piante ancora ignote, essere tirati su come fossero tanti cedri del Libano.

Allora, come sovente interveniva in quei loro ragionari, il dottore tirava in questione l’odio dei preti contro il sapere e la patria; poi saliva con infiammata parola a descrivere l’Italia quale sarebbe stata nel tempo avvenire.

Era nel suo pensiero tutto un mirabile consenso di energie e di virtù che aspiravano con lavoro incessante a formare de l’Italia una nazione libera, grande ancora, rinovellata e battezzata ne la mo-